Magazine Società
Irene Tinagli e Pietro Ichino sulla riforma universitaria
Creato il 02 agosto 2010 da Leone_antonino @AntoniLeoneEditoriale di Pietro Ichino per la Newsletter n. 114 - 2 agosto 2010Nella home page di questo sito compare stabilmente, fin dalla sua nascita, il patto sulla base del quale due anni e mezzo fa accettai la candidatura al Parlamento nelle liste del Pd: lealtà verso il partito nel voto in Aula e in Commissione, lealtà verso lettori ed elettori nel dire sempre tutto quello che penso, anche se in contrasto con la linea del Partito. A questo patto mi sono attenuto nella discussione in Senato sul disegno di legge della ministra Gelmini: ho votato, secondo le indicazioni del mio gruppo, contro il disegno di legge; ma ho il dovere di chiarire che, se fosse dipeso solo da me, avrei votato a favore. A me sembra – e su questo mi trovo, per questa e questa sola volta, a concordare con la posizione assunta in Senato da Francesco Rutelli e dalla sua Alleanza per l’Italia – che la riforma muova nella direzione giusta sia con l’introduzione della valutazione sugli Atenei e sui singoli professori e ricercatori, sia con la previsione dell’assunzione a termine dei ricercatori e del principio up or out (“alla scadenza del contratto, o vieni promosso, o vai a lavorare nella scuola media superiore, utilizzando il titolo acquisito”), sia con la nuova disciplina dei concorsi, sia infine con la nuova ripartizione delle prerogative di governo degli Atenei fra senato accademico e consiglio di amministrazione, con maggiore spazio ai finanziatori esterni. I motivi di questa mia opinione sono – a grandi linee – gli stessi che si trovano espressi nell’editoriale di Irene Tinagli sulla Stampa di venerdì scorso e in quello della stessa economista del 24 luglio, ma anche negli editoriali di Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera del 22 luglio scorso e di Michele Salvati sullo stesso quotidiano del giorno dopo.C’è il problema dei tagli economici recati dalla manovra di Tremonti, i quali certo soffocano la nostra Università. Ma se questa fosse capace finalmente di stanare, attraverso un rigoroso processo di valutazione, tutti i professori che da decenni non aggiornano i propri corsi, o che li scaricano sui propri ricercatori e assegnisti, così come tutti i professori o ricercatori che da anni non producono alcun contributo scientifico apprezzabile, se l’Università incominciasse a individuare ed eliminare queste situazioni di vera e propria rendita parassitaria, essa potrebbe recuperare risorse molto superiori rispetto a quelle che i tagli di Tremonti le tolgono. Gli strumenti per fare questo in parte già ci sarebbero, se presidi e rettori esercitassero fino in fondo le proprie prerogative; in parte vengono rafforzati dal disegno di legge Gelmini. Sono ancora insufficienti? Rivendichiamo maggiore incisività e determinazione. Ma non è questo un buon motivo per opporci al primo passo che viene compiuto, con questo disegno di legge, in una direzione che mi sembra proprio quella giusta.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Tax Freedom Day, sino ad oggi abbiamo lavorato per lo Stato
Del “Tax Day”, martedì scorso, la grande informazione e le istituzioni tutte si erano preoccupate di avvertire per tempo i contribuenti italiani. Leggere il seguito
Da Capiredavverolacrisi
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Il lavoro ritrovato
#fullpost{display:inline;} E’ il titolo dell’ultimo libro di Pietro Ichino, Mondadori. «Giù le mani dall'articolo 18!» si gridava, nelle piazze e non solo. Leggere il seguito
Da Leone_antonino
SOCIETÀ -
Il Gesuitico Renato Ruggiero e l'OMC
Renato Ruggiero (Napoli, 9 aprile 1930 – Milano, 4 agosto 2013) è stato un diplomatico e politico italiano, che, dopo aver raggiunto i massimi gradi della... Leggere il seguito
Da Nwotruthresearch
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Sondaggio IPSOS 21 giugno 2015: CSX 35,9% (+0,3%), CDX 35,6%, M5S 27,5%
Sondaggio IPSOS 21 giugno 2015 Nuovo sondaggio IPSOS per Il Corriere della Sera. In allegato, oltre al consueto archivio storico, anche la grafica originale co... Leggere il seguito
Da Andl
POLITICA, SOCIETÀ -
Il Fondo Monetario Internazionale del Vaticano
Il Fondo Monetario Interazionale, uno dei bracci della Troika gesuitica, non è altro che l'ennesimo centro operativo Cattolico Romano. Leggere il seguito
Da Nwotruthresearch
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
L’Europa finisce a Ventimiglia
Emilio Fabio TorselloBauman nel maggio del 2009 sul Corriere della Sera scriveva: “I confini sono tracciati per creare differenze, per distinguere un luogo dal... Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ