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Ires- Fillea CGIL: i lavoratori stranieri nel settore delle costruzioni

Da Butred77

Nel corso della VII Conferenza Nazionale FILLEA CGIL sull’Immigrazione, è stato presentato lo studio Ires-Fillea sui lavoratori stranieri nel settore delle costruzioni.

Dai dati Istat relativi alla media 2009 emerge come il settore delle costruzioni si confermi come quello con la maggiore presenza di lavoratori stranieri: i lavoratori immigrati occupati nel settore delle costruzioni risultano essere complessivamente  313.000, con una percentuale pari a circa il 16% del totale (19% tra i dipendenti).

Tuttavia, pririo in questo settore, crescono le disuguaglianze sociali: le loro retribuzioni sono inferiori a quelle dei lavoratori italiani, con punte del -25% nel sud; il lavoro irregolare,  nel caso dei lavoratori migranti è superiore del 45%, rispetto ai cittadini Italiani.

Il rapporto evidenzia anche notevoli differenze per ciò che riguarda il riconoscimento delle qualifiche:confrontando i dati delle Casse Edili relativi  al  decennio 1999-2009 si nota come la  crescita esponenziale della presenza straniera , sia stata accompagnata da un

Per quanto riguarda gli infortuni subiti dai lavoratori stranieri, “il rapporto  INAIL 2008 evidenzia come il settore delle costruzioni continui ad essere tra i più rischiosi tanto da concentrare circa il  13,7% degli infortuni registrati tra tutti i lavoratori immigrati. Il tasso infortunistico degli stranieri supera di molto quello dei  lavoratori italiani: circa 44 infortuni ogni 1000 lavoratori stranieri contro i 39 circa dei  lavoratori nel complesso. Il mestiere più pericoloso per i lavoratori stranieri di sesso maschile è quello di muratore.

Walter Schiavella, Segretario Generale della FILLEA CGIL, ha sottolineato come la crescita degli immigrati nel settore edilizio sia una crescita che, però, il rapporto FILLEA-IRES, definisce “malata”, perchè “se andiamo a vedere i numeri, aumenta il ricorso al part time, che in edilizia significa solo una cosa, un tempo pieno con una busta paga per metà tempo”.

A tutto questo si aggiungono, prosegue il Segretario degli edili, gli oltre 300mila “fantasmi”, lavoratori completamente in nero “gran parte dei quali vittime dei caporali e del traffico illegale di manodopera, che oggi rappresenta uno dei maggiori business della criminalità organizzata”.

Secondo la Segretaria Confederale, Vera Lamonica, “Bisogna riaprire il discorso sulla Cittadinanza, a partire dal suo riconoscimento ai nati in Italia, e sulla partecipazione alla vita amministrativa e politica nelle realtà locali”.

Tra gli interventi più urgenti è necessario, fa sapere Lamonica, : “allungare il termine dei 6 mesi, del permesso di soggiorno, per trovare un nuovo impiego dopo un licenziamento; estendere l’art. 18 del Testo Unico dell’immigrazione per offrire protezione alle vittime di grave sfruttamento lavorativo; applicare la direttiva europea 52/2009 che prevede maggiore rigore contro chi si macchia di tale reato e garantisce maggiore tutela ai lavoratori.

Fonte: www.cgil.it


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