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Iribe: “Come ho conosciuto Mark”

Creato il 04 dicembre 2014 da Oculusriftitalia

Come tutti sappiamo, all’inizio di quest’anno Facebook ha acquistato Oculus per 2 miliardi di dollari. Oggi, a distanza di circa nove mesi, il CEO della compagnia leader nel settore della realtà virtuale ha svelato alcuni particolari relativi al fortunatissimo incontro con Mark Zuckerberg. Difatti, in occasione di una conferenza organizzata da Business Insider, Brendan Iribe ha deliziato il pubblico con la storia di come ha conosciuto il papà del social network più famoso del mondo. Queste le sue parole:

“Ho incontrato personalmente Mark per mezzo di Marc Andreessen, con la cui compagnia all’epoca Oculus stava trattando per un giro di investimenti. E non so oggi quanto Andreessen possa essersi pentito di aver esordito dicendo ‘Hai bisogno di qualche referenza sul mio conto?’. Io allora risposi ‘Ok… sarebbe bello poter parlare con qualcun’altro che ha già lavorato assieme a te’ e Andreessen aggiunse ‘Qualcuno come Zuck?’. A tale domanda pensai immediatamente ‘Beh, parlare con Zuck sarebbe grandioso, sarebbe fantastico’.”

Dopo i convenevoli di rito Iribe parlò a Zuckerberg della sua compagnia e di Oculus Rift e, notando l’interesse del padrone di casa Facebook per le applicazioni future del visore e per i suoi risvolti sociali, decise di tranquillizzarlo a proposito e soprattutto di impressionarlo illustrandogli ciò di cui era ed è tuttora capace la creatura di Palmer Luckey:

“Gli dissi che l’applicazione più immediata di Oculus Rift sarebbe stata nel gaming e che molto presto si sarebbe lanciata anche al di là dei semplici videogiochi, non appena la tecnologia avrebbe raggiunto un alto livello di qualità, necessario per rispondere a tali aspettative. E poi aggiunsi ‘Credimi, il cervello crede davvero di essere lì, l’intero corpo lo crede. Ora il prossimo step è convincere chiunque indossi Oculus Rift di essere lì assieme ad altre persone con cui poter dialogare. E finora il nostro visore è l’unica piattaforma in grado di offrire tutto questo’. Quella sera lo convinsi a far visita al nostro quartiere generale, dove provò una demo. Quando gli chiesi le sue prime impressioni a riguardo, mi rispose ‘Wow… E’ molto meglio di quello che immaginavo… E vorrei aiutarvi se possibile… come posso aiutarvi?’.”

In conclusione, Iribe ha aggiunto che all’inizio in quel di Oculus nessuno aveva la certezza di quello che avrebbe comportato il coinvolgimento di Zuckerberg. Ben presto però tutti si resero conto che la via più breve per ottenere maggiori capitali da investire e per far conoscere il Rift al grande pubblico sarebbe stata proprio l’acquisizione della compagnia da parte di Facebook, una società che avrebbe imposto, e di fatto così è stato, minori restrizioni rispetto ad altri potenziali investitori come Google, Sony o Microsoft.

Beh, che altro c’è da dire se non solo un sonoro “Grazie Mr. Andreessen”?


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