Con i fondi pubblici della Cassa depositi e presti, garantiti dal risparmio postale degli italiani, sono state realizzate opere pubbliche a non finire. La Cassa era definita la Banca dei Comuni e si reggeva sui soldi accantonati dai risparmiatori. Da qualche tempo è stata imposta una nuova linea, che privilegia gli investitori privati, come se ci fosse da vergognarsi di tutto quel che la Cassa ha fatto in tanti anni. Ora le priorità sono cambiate, non si può non tener conto di un principio come il consumo di suolo, ma le opere pubbliche, i Comuni, hanno bisogno della loro Banca, cioè la Cassa. Serve, è necessaria, con un’attenta valutazione della qualità degli investimenti. L’irruzione di oggi merita di essere raccontata con il comunicato che segue.
Oggi 27 Marzo a Roma gli attivisti del Forum Nuova Finanza Pubblica e
Sociale hanno fatto un’irruzione dimostrativa nella sede di Cassa
Depositi e Prestiti in occasione del convegno “CDP e Valorizzazione
immobiliare: al via il Roadshow CDP in tour”, ottenendo così un
incontro con i dirigenti. La Cassa Depositi e Prestiti è stata
privatizzata nel 2003, con l’arrivo delle Fondazioni bancarie (30%).
Da quel momento, la tipica funzione pubblica sino ad allora perseguita
da Cdp è scomparsa in favore di : investimenti con l’unico scopo di
produrre utili per gli azionisti (le Fondazioni bancarie in dieci anni
hanno incassato profitti annuali del 10-12%), finanziamento degli enti
locali con tassi di mercato e non più agevolati, contribuendo, assieme
all’irrigidimento del patto di stabilità interno, al progressivo
blocco della loro attività e funzione sociale. Con questa azione, in
cui abbiamo simbolicamente consegnato un assegno gigante da parte di
CDP alle fondazioni bancarie, vogliamo ribadire e richiedere i
seguenti punti:
1) che non sia distribuito il dividendo agli azionisti, bensì
accantonato per sussidiare i prestiti agli enti locali, portandoli da
un 5,5 % medio a sotto il 3 % e che siano rese pubbliche le stime
giurate del valore di Cdp realizzate dalla società Deloitte secondo
quanto richiesto dal “Decreto Sviluppo Due” dello scorso dicembre.
2) che il governo non offra nuove azioni ordinarie alle fondazioni
bancarie oltre la soglia del 17,35% raggiunta nel breve termine dalla
conversione e modifichi il perfezionamento dell’accordo di
conversione.
3) che si apra una discussione pubblica e partecipativa sul ruolo
della Cassa Depositi e Prestiti, finalizzata a restituirle la funzione
sociale di sostegno agli enti locali e alla riappropriazione sociale
dei beni comuni, e di supporto alla riconversione ecologica e sociale
dell’economia.
Una delegazione del Forum è stata ricevuta dai dirigenti ottenendo la
convocazione di un incontro ufficiale fra il Forum e Cassa Depositi e
Prestiti entro aprile.
Roma, 27 Marzo 2013.
Forum Nuova Finanza Pubblica e Sociale
http://www.perunanuovafinanzapubblica.it






