Isaan da scoprire: Wat Tham Pha Daen
Siamo appena rientrati da 3 fantastiche giornate a Sakon Nakhon - สกลนคร - ma non aspettatevi che riesca a parlarne subito con il dovuto distacco perché come al solito una full immersion in questa parte della Thailandia lascia il segno e mi ci vuole tempo per condividere le emozioni provate. Ho nella testa così tante cose che non saprei da dove comincire. Da perché di nuovo in Isaan? Da cosa ho provato tornando in questa terra? Da cosa hanno provato i miei genitori alla loro prima esperienza lì?
Di certo più facile (e probabilmente più utile per chi legge il mio diario) descrivere i luoghi che abbiamo visto. Per le riflessioni in fondo c'è sempre tempo.
Comincio parlando di un tempio, un luogo dove i tailandesi non vanno (solo) per scattare foto da postare su Facebook: Wat Tham Pha Dae - วัดถ้ำผาแด่น in tailandese.
Garuda* scolpito nella roccia sotto la stupa dorata
(Poche) informazioni pratiche:
- Ingresso libero
- Indirizzo: Highway 2339, Dong Mafai, Mueang Sakon Nakhon District, Sakon Nakhon
- Come raggiungerlo: in auto con il navigatore - utilizzando la posizione su Google Map
Trovare informazioni “turistiche” di questo luogo non è facile neppure in tailandese ma in fondo non è per fare i turisti che Noom e sua madre hanno voluto portarci a Wat Tham Pha Daen. Volevano far vedere ai miei genitori un posto indiscutibilmente bello, ricco di significati, non turistico e che fosse raggiungibile da tutte le generazioni della famiglia, dai 9 anni di Moo ai 74 di mio padre.
Per arrivare in questo monastero è indispensabile avere la macchina e un navigatore satellitare o un cellulare con internet e GoogleMap - in alternativa va bene pure qualcuno del posto che sappia arrivarci.
Per percorrere i 25 km che separano il tempio dal centro di Sakon Nakhon può volerci ben più di un'ora, dipende essenzialmente da quante volte si prende la direzione sbagliata. Abbandonata la provinciale 2339 (chiamarla autostrada come fanno i tailandesi sarebbe fuorviante) la strada sale tortuosa sulle pendici della montagna senza che ci sia un'indicazione. 2 statue bianche di Buddha ai margini del percorse scosceso annunciano che oramai non manca più molto.
Qui i tailandesi vanno per ammirare l'enorme stupa dorata, una grande roccia calcarea dorata attorno alla quale si sviluppa il piccolo monastero, luogo di meditazione per una comunità di monaci buddisti. Ed è proprio la stupa dorata che si intravvede prima dell'ultima curva a far tirare un sospiro di sollievo.
In realtà tutto il complesso sembra un enorme cantiere circondato dal verde dove a sculture complete si alternano sezioni ancora in lavorazione. I bassorilievi e le statue sono realizzate dai monaci che continuano ad arricchire il luogo con Buddha, Garuda*, Naga e altre immagini caratteristiche dell'iconografia sacra tailandese. Il panorama sulla sottostante pianura è bellissimo e, nonostante il caldo, il vento che solitamente soffia lassù è riuscito a darci sollievo dai quasi 40 gradi della tarda mattinata. Probabilmente in caso di pioggia andare fino Wat Tham Pha Daen, oltre che complicato, potrebbe risultare deludente.
Dopo il rito di benedizione nella prima sala - di per sé molto bella - non resta molto da fare se non ammirare le sculture sparse ovunque.
In pochi affrontano l'ultimo tratto del percorso che completa la visita di Wat Tham Pha Daen. Dopo una ripida scalinata in mattoni, un sentiero molto scosceso attraverso la vegetazione ci ha portati ai piedi di una parete rocciosa verticale. Una scala a pioli consente di raggiungere la cima dove si trova un terrazzo naturale che consente l'accesso ad una delle tante grotte presenti nella regione. Su questo luogo i monaci salgono per fare meditazione e pregare. Noi siamo partiti di casa in 11, in 5 abbiamo fatto il sentiero nel bosco e in 4 siamo arrivati fino alle grotte. E ne valeva davvero la pena!
Caldamente sconsigliato a chi soffre di vertigini!
Vi state domandando il perché delle facce sconvolte? Provate voi a favi una decina di chilometri in salita con 39° C e un tasso d'umidità che pare di farsi la doccia ad ogni passo e poi ne riparliamo.
Di tanto in tanto chiedetevi “Come posso far sì che gli esseri umani siano più felici e in pace?”
Dalai Lama
Ask yourselves now and then, “How can I contribute to human beings being happier and more at peace?”
— Dalai Lama (@DalaiLama) 1 Giugno 2015
*Curiosità: Garuda è un'aquila dal corpo umano ed è una divinità induista minore. In Thailandia è nota come Krut (ครุฑ)ed è il simbolo della famiglia reale.