Siracusa Notizie: mentre si susseguono dalla classe politica e dai sindacati le accuse e gli impegni più risorse ed investimenti sulla sicurezza degli impianti della zona industriale, si ha ormai la consapevolezza di vivere accanto ad una polveriera. Ne sono consapevoli i cittadini non solo di Siracusa, ma soprattutto di Priolo, Melilli, ed Augusta che quotidianamente convivono anche con rumori assordanti durante le ore notturne e si ammalano con cadenza quotidiana a causa delle sostanze che tutti respiriamo.
Sono alcune considerazioni ad appena due giorni dal pauroso incendio avvenuto all’interno di un impianto della raffineria Sud dell’Isab, che ha fatto riproporre con grande chiarezza il tema della sicurezza. Perché da Siracusa è quasi impossibile potere percorrere l’unica via di fuga dato l’imbuto creato sul viadotto di viale Scala Greca, l’ingresso sud di Siracusa quello tra viale Paolo Orsi e contrada Fusco è praticamente un cantiere aperto per i lavori di ampliamento della statale 124.
Considerando anche che tutta la zona di Città Giardino è piena di centri commerciali che non hanno una via di fuga se non quella che si indirizza sull’autostrada che percorre poi Cava Sorciaro dove esiste un arsenale missilistico della Nato, si capisce che l’allerta è continua. Ma non si fa nulla per migliorare la sicurezza dei cittadini. Gli incidenti nella zona industriale presentano una pericolosa frequenza, sintomo che le manutenzioni e gli investimenti per migliorare gli standard di sicurezza o non vengono fatti a regola d’arte o se vengono attuati si tratta di opere momentanee proprio perché ci si trova di fronte ad impianti e condotte vetuste. Solo per rievocare quelli più spaventosi ricordiamo che l’incidente di mercoledì pomeriggio è stato preceduto da un altro nella serata del 21 maggio dello scorso anno proprio nella stessa area Isab Sud.Il giorno seguente in area Isab Nord si registrò invece un incidente che costò la vita ad un operaio di 38 anni. Andando a ritroso il 31 marzo del 2013 si verificò un incidente in area Versalis e il 13 settembre dello scorso anno all’impianto 3800 di Isab Energy. Senza dimenticare poi la nube tossica del 18 maggio dello scorso anno che si è abbattuta su Melilli, costringendo i cittadini a restare chiusi in casa per ore. Le segnalazioni di sfiaccolamenti anche temporanei non si contano neanche. Tutto questo ovviamente senza che siano state accertate le responsabilità e che la stessa rete di monitoraggio presenta evidenti falle.