News Siracusa – La vicenda dell’operaio Jvan Baio che, da una settimana è incatenato all’entrata dello stabilimento Isab e che è salito per due volte sulla torretta del pontile, si avvia ad una conclusione preventivata da Isab tramite un comunicato stampa di precisazione alle testate giornalistiche.
“In relazione agli eventi riportati dalla stampa e dai media locali che hanno visto protagonista il sig. Jvan Baio e in seguito alle gravi dichiarazioni diffamatorie rese da quest’ultimo ai social network, l’azienda si vede costretta a tutelare il proprio operato e la propria reputazione”.
Isab scrive diversi punti da si evince che Baio ha avuto diversi problemi personali che hanno determinato uno stato di malessere e che “non hanno nessuna correlazione ed attinenza con l’ambiente di lavoro”.
Isab tutela il suo operato chiarendo le strategie messe in atto per far stare meglio il dipendente come diversi spostamenti di reparto e di luogo come l’ultimo ” Dal Pontile Nord al Pontile Sud senza alcun demansionamento ne decurtazione della retribuzione”.
Baio sembra che però abbia “alternato lunghi periodi di assenza per malattia a poche giornate lavorative, fino a quando inevitabilmente è stato dichiarato non idoneo alla mansione specifica da parte del Medico di fabbrica e tuttavia (…) la dirigenza ISAB ha fatto un ultimo tentativo per salvaguardare il rapporto di lavoro con il sig. Baio, decidendo di impugnare il giudizio del Medico di fabbrica dinanzi alla Commissione medica provinciale che ha confermato il giudizio del Medico di fabbrica, rilevando la non idoneità alla mansione da parte del sig. Baio, a cui ha fatto seguito un periodo di assenza per malattia tuttora in corso”.
Isab a questo punto non rivela i problemi da cui scaturisce questo malessere di Baio: “La salvaguardia della privacy, ma soprattutto il buon senso ed il rispetto per la dignità della persona e del lavoratore, impongono all’azienda il doveroso silenzio sui problemi personali e familiari che hanno determinato i comportamenti del sig. Baio. Quest’ultimo però non dimostra altrettanta sensibilità quando reputa di insultare e diffamare l’azienda e la sua dirigenza utilizzando i social network”.
Alla fine Isab chiarisce che la situazione e le proteste plateali: “hanno imposto all’azienda l’adozione di iniziative dolorose e tuttavia ineludibili, ovvero, la contestazione e il conseguente provvedimento disciplinare determinati dalla pericolosità dell’azione e dalla sua reteirabilità”.