Isabella d'Este Gonzaga marchesa di Mantova (Ferrara 1474 - ivi 1539) fu una delle donne più autorevoli del Rinascimento e del mondo culturale italiano del suo tempo. Figlia del duca Ercole d'Este e di Eleonora d'Aragona, ebbe come sorella un altro personaggio ugualmente famoso: Beatrice d'Este, duchessa di Milano in quanto moglie di Ludovico Sforza.
Sposò all'età di 16 anni (1490) Francesco Gonzaga, marchese di Mantova, col quale condivise la responsabilità del governo dello stato: col marito, dopo la battaglia di Fornovo (1495), cercò la pace con Milano e Venezia e l'amicizia francese; in buoni rapporti con i Borgia, ottenne poi con grande abilità dal papa Giulio II la liberazione del marito, fatto prigioniero dai Veneziani. Rimasta vedova (1519), ottenne per il figlio Federico la carica di capitano generale della Chiesa. Governò Mantova come reggente del figlio, giocando un ruolo importante nella politica italiana e rafforzando costantemente il prestigio del marchesato mantovano. I suoi molteplici e importanti conseguimenti compresero l'elevazione di Mantova a ducato e l'ottenimento del titolo di cardinale per il figlio minore Ercole Gonzaga. Con il conseguimento della maggiore età del figlio (1521), la sua figura di donna di comando, generò alcuni dissapori e maldicenze, tanto che Federico di fatto la estromise dalla vita politica di Mantova negandole qualsiasi notizia che dall'esterno perveniva alla cancelleria. Fu forse questa la molla che portò Isabella a stabilirsi dal 1525 per oltre due anni a Roma, dove si mostrò, al tempo del famoso sacco (1527), organizzatrice energica e oculata.
Tornata a Mantova, si occupò della vicenda del matrimonio del figlio Federico, un'operazione molto ingarbugliata dall'ordine dei numerosi fatti: il ripudio della prima moglie Maria Paleologa, accusata di congiura da una cortigiana di Federico, poi la scelta di Carlo V di dargli in moglie la sua cugina Giulia, più anziana di lui e malvoluta dal popolo, la riabilitazione di Maria dopo che questa era diventata unica erede del feudo del Monferrato e, in seguito alla morte di lei, le definitive nozze con sua sorella Margherita Paleologa.
Di raffinata educazione umanistica, la sua fama principalmente è legata al mecenatismo, alla notevole collezione di quadri e di oggetti d'arte e alla splendida corte che raccolse a Mantova attorno a sé, onorata dai più bei nomi delle lettere e delle arti del tempo.
Più nello specifico, fu patrona di Ludovico Ariosto mentre questi stava scrivendo l'Orlando Furioso e venne molto influenzata da Baldassare Castiglione, autore de Il Cortigiano, un modello di decoro aristocratico per duecento anni. Ospitò presso la sua corte anche il poeta Matteo Bandello. Fu su suo suggerimento che Giulio Romano venne convocato a Mantova per ampliare il castello ed altri edifici. Sotto gli auspici di Isabella la corte di Mantova divenne una delle più acculturate d'Europa. Tra i tanti importanti artisti, scrittori, pensatori e musicisti che vi giunsero ci furono Raffaello Sanzio, Andrea Mantegna, e i compositori Bartolomeo Tromboncino e Marchetto Cara. Isabella venne ritratta due volte da Tiziano, e il disegno di Leonardo da Vinci che la ritrae (preparatorio per un dipinto ad olio scomparso ed attribuito al maestro, che si crede possa essere quello recentemente ritrovato in un caveau di una banca svizzera il 10 febbraio 2015) e che eseguì a Mantova nel 1499, è esposto al Louvre.
Tiziano, ritratto di Isabella d'Este-Gonzaga
Isabella era anche una brillante musicista, e riteneva gli strumenti a corda, come il liuto, superiori ai fiati, che erano associati al vizio e al conflitto; considerava inoltre la poesia incompleta finché non veniva trasposta in musica, e cercò i più abili compositori dell'epoca per tale "completamento".Si dedicò al gioco degli scacchi tanto che il grande matematico rinascimentale Luca Pacioli (1445c.-1517c.), nel 1499 avendo il re di Francia Luigi XII conquistato il ducato di Milano ed essendo lo stesso Pacioli in compagnia di Leonardo da Vinci fuggito e riparato a Mantova, scrisse e le dedicò il manoscritto De ludo schacorum, detto "Schifanoia", opera per secoli ritenuta persa e solo nel 2006 ritrovata presso la biblioteca Coronini Cronberg di Gorizia dal bibliologo Duilio Contin.
Mostrò inoltre grande abilità in politica estera nei negoziati con Cesare Borgia, che aveva spodestato Guidobaldo da Montefeltro, duca di Urbino, marito della cognata e amica intima Elisabetta Gonzaga (1502). Si trovò a rivaleggiare con la cognata Lucrezia Borgia, che nel 1502 aveva sposato suo fratello Alfonso, e che divenne l'amante del proprio marito Francesco Gonzaga.
Morì nel 1539 e venne sepolta nella Chiesa di Santa Paola a Mantova, ma i suoi resti non trovarono pace: scomparvero dal sarcofago nel 1977. Persi per incuria o perchè intralciavano interessi economici legati al recupero del complesso conventuale di Santa Paola dove il sepolcro fu scoperto nel '65? Un giallo ancora senza risposta.
Isabella d'Este è la protagonista del libro di Maria Bellonci (di cui vi consiglio la lettura), Rinascimento Privato, incentrato sulla storia della marchesana di Mantova e sulla sua relazione epistolare con un personaggio inglese, il prelato Robert de la Pole. Il personaggio di questa relazione è del tutto inventato dalla Bellonci, ma la ricostruzione storica è invece molto precisa e frutto di studio diretto e minuzioso dei documenti dell'epoca, senza penalizzare la resa vivida della vita e dei personaggi dell'epoca.
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