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isabo’: essere crafter in Italia

Da Gynepraio @valeria_fiore

In un mio vecchio post facevo riferimento alle persone "mani di merda", espressione materna per identificare chi rompe, spacca, sporca, squaglia tutto. Ma mia madre non si è fermata lì: ha coniato anche le "mani d'oro". Che, in una famiglia come la mia, dove si chiama il falegname per mettere due tasselli, identifica tutta l'ampissima categoria di persone che sanno: scolpire, limare, trapanare, assemblare, decorare, fresare, rammendare e financo guarire le malattie con il solo ausilio di 10 dita. Fate i grattini sul collo? "Manidoro" pure voi. Create i mostriciattoli di pasta zucchero per i cupcakes? Bravi i miei "Manidoro". Siete Irina Palm? "Manidoro", di diritto. Avete il pollice opponibile? Tutti "manidoro".

Insomma, il rispetto per i crafter io ce l'ho proprio nell'imprinting genetico.Mi reco ai mercatini dell'handmade con gli occhi traboccanti di ammirazione. Immagino questi giovani Manidoro nella loro stanzetta, illuminati da un raggio di luce naturale, intenti a fondere-intagliare-segare-cesellare-cucire. Tutto questo per dire che sono andata da Isabella, meglio nota come Isabo' (con l'apostrofo) e mi sono fatta spiegare TUTTO del suo lavoro di creatrice di borse in stoffa. L'ho fatto con la grazia che mi contraddistingue, cioè con la scusa di vedere il suo nuovo laboratorio-atelier-in-zona-Regio-Parco-dotato-di-divano-rosa mi sono piazzata lì 2 ore e l'ho esasperata di domande.

Isabella è laureata in architettura e ha imparato a cucire dal 1999 sulla Singer appartenuta a sua nonna. Sta ancora nel suo laboratorio e la usa regolarmente, anche se gliene ha affiancata un'altra. Nel 2005 ha creato il marchio Isabo', che è un esagono. Isabella è ossessionata dagli esagoni, ammette.

Le sue creazioni sono borse e portafogli realizzati in materiali molto spesso di recupero: stoffa, ecopelle o fintapelle, talvolta anche vera pelle. Ogni pezzo è unico: è fatto a mano con dettagli quali la fodera interna, la cerniera o i bottoni che possono variare anche all'interno dello stesso modello. I suoi prodotti sono venduti sull'e-shop Dawanda (che è come Etsy e My Little Market, ma tedesco) ma soprattutto nei mercatini dell'handmade. Che sono un'occasione di networking, di osservazione e di collaborazione. A Isabella, sorprendentemente, piace davvero andare ai mercati, chiacchierare con le vicine di banco, anche quando fa freddo, anche quando fa caldo, anche quando bisogna arrivare presto per allestire il banco. "A me piace stare con gli altri crafter". Perché, apprendo, esistono in Italia moltissimi crafter che condividono un background accademico e una storia professionale simili. Spesso sono persone con una formazione universitaria che, insoddisfatti o impossibilitati a intraprendere una carriera classica, decidono di far fruttificare le proprie passioni. Hanno sviluppato uno spirito imprenditoriale e aperto una partita IVA. Possiedono (o acquisiscono da autodidatti) skill di fotografia, post-produzione, grafica, programmazione, advertising, social media management. Devono dedicare del tempo al monitoraggio della concorrenza, all'analisi delle tendenze e delle tecnologie. Tutto questo, però, in autonomia.

Isabella segue personalmente tutto il processo: la ricerca, il concept, la progettazione su Autocad, la scelta delle materie prime, la produzione vera e propria. Ma anche il naming, gli shooting e la relativa condivisione, la creazione della sales page, la spedizione, la fatturazione, la burocrazia. Cura il suo blog, e i canali social. E' chiaro che il crafter, almeno fino a quando il suo volume d'affari non cresce, non può delegare quasi niente. Ne fanno le spese la vita privata, o la produttività in senso stretto. Anche su questo scopro difficoltà. Il crafter non produce in serie ma neppure on-demand: ogni articolo è realizzato in piccole quantità, piccole quando il buon senso, l'intuito o la cabala suggeriscono. Questo significa che: se ne produci troppi pezzi, ti restano sul groppone. Se ne produci troppo pochi, perdi vendite. Non puoi urlare a spron battuto che sul tuo e-shop ci sono le pochette perché ne hai fatte 10, e prima di riuscire a farne altre 10 ci vorranno settimane e la gente che le vuole comprare oggi non sappiamo se domani avrà tempo/voglia/soldi per tornare sul tuo e-shop. In preparazione a un mercato, devi prevedere una certa varietà di articoli, ma non puoi nemmeno prepararne un container perché poi al mercato ti tocca scaricarli, allestire il banco, stare attenta che non te li rubino, ritirare quelli invenduti e riportarli a casa.

Insomma, la vita del crafter, come quella del freelance, include molti momenti di solitudine. Sarà per prevenirli che l'atelier di Isabella è all'interno di un appartamento in cui lavorano altri freelance. Ma adesso veniamo alla parte che mi piace di più, cioè quella in cui io decido che cosa è bellissimo e cosa no e vi offro consigli-rigorosamente-non-richiesti in modo che possiate fiondarvi sull'e-commerce di Isabò e godere di uno sconto del 12% inserendo il codice sconto gynepraio, valido fino alla mezzanotte del 21 marzo. E se per caso siete di Torino, troverete Isabo' al mercato "Una storia tra le mani" in in via Carlo Alberto, dalle 9:30 alle 19:30 dei giorni 26-27-28 marzo.

NU BO

Shopper in ecopelle o fintapelle dalla forma a uovo disponibile in molti colori, che ad ogni stagione viene riproposta in nuance diverse. La mia petizione a Isabo' è che ne proponga una versione in vera pelle che userò come borsa-necessaire per il bambino: quelle in dotazione con i passeggini, scusate, mi ricordano le orride cartelle Mandarina Duck.

BABACCI

No, non sono puntaspilli nè paraspifferi. Sono dei cuscini-pupazzi (che in piemontese si dice "babacci", oppure "babaciu" se arrivate proprio dall'alto Canavese) zoomorfi, stampati su cotone biologico. Ideali per la stanza dei bambini. Sono disponibili in 12 personaggi, divenuti anche un video promozionale. Io personalmente ne prenderò un assortimento sui toni del grigio-bianco per la stanza del bambino.

una nuova stagione-summer bo'

Totes con fondo in pelle color tabacco, manici in cuoio e corpo in tessuto stampato a mano con timbri vegetali.

POSTINE

Sono delle pochette realizzate con pellami di recupero. Non vi piace la pochette? C'è pure il manico (ovviamente asportabile).

DOVE POTETE TROVARE ISABO'
  • email: [email protected]
  • sito: www.isa-bo.it
  • instagram: https://www.instagram.com/isa.bo/
  • facebook: www.facebook.com/isaborseinstoffa
NOTA STORICA SU MANIDORO

"Manidoro", prima di diventare una categoria umana, è stato per molti anni una persona specifica: il nostro vicino di casa tuttofare, cui mia madre ricorreva per qualsiasi lavoro di bricolage. Sua moglie era chiamata "la signora Manidoro" e i suoi figli "i ragazzi Manidoro". Quando un brutto tumore se lo portò via a neppure sessant'anni, mia madre annunciò; "Per cena arrangiatevi, stasera alle 6 vado al rosario di Manidoro".


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