Scaduto ieri il termine fissato dalla Divisione Calcio a 5 per la presentazione delle domande di iscrizione e di ripescaggio per la serie A di calcio a 5 femminile che prenderà ufficialmente il via domenica 28 settembre. L'attesa degli addetti ai lavori e non solo, era legata all'incertezza dei numeri. Nelle ultime settimane avevamo infatti assistito impotenti ed increduli, al walzer delle rinunce, tutte ugualmente dolorose. Le scelte federali si stavano rivelando inadeguate: non è che si sia "fatto il conto senza l'oste"? Ed il botto c’è stato: solo 39 squadre iscritte, su 48 posti disponibili e solo 4 domande di ripescaggio.
Ma come, la serie A di calcio a 5 femminile non vi interessa più? Lucileia, Amparo, Nicoletti…giocare contro la Lazio, la Ternana, il Real Statte… Vuoi mettere il prestigio del campionato nazionale? Il sogno sportivo di una vita, che vi permetterà di guardare gli antipatici rivali del regionale, dall’alto verso il basso! Io sono arrivato in serie A e tu?
Certo con 48 squadre, nel campionato nazionale ci trovi davvero di tutto, anche chi quello stemma della Divisione Calcio a 5 cucito sulla manica non se l’è guadagnato sul campo, ma l’ha pagato. Si perché con 39 domande di iscrizione, si aprono le vie dei ripescaggi riservati a chi è stato retrocesso e a chi era in organico presso i comitati regionali nella passata stagione. Hai un palazzetto? Hai i soldi per l’iscrizione? Arruolato e benvenuto a bordo!
Intanto sul barcone del futsal femminile che naufraga, la Virtus Roma, l’AZ, il Castellana, il CUS Palermo, la Nuova Focus Donia ecc si perdono tra le onde. Tanto ci saranno altri illusi che saliranno a bordo pieni di entusiasmo e di buoni propositi. Ma la storia recente insegna che dovranno prima di tutto lottare per sopravvivere (che non significa far crescere le giovani ma solo trovare i soldi nell'immediato), come la maggior parte degli altri compagni di viaggio, e solo dopo a non retrocedere.
Quando l’offerta supera la domanda, le leggi dell’economia dicono che il prezzo scende, ma abbiamo scoperto un'altra stupenda eccezione: le società di futsal femminile annaspano e non si iscrivono, ma i costi della serie A femminile resistono impavidi alla crisi ed alle teorie economiche.
Stessi oneri, stesso onore? Non penso. Una serie A formato calderone, perde ineluttabilmente valore e fascino. Non è più la meta agognata alla quale possono aspirare solo i migliori. E’ mediamente la scadente normalità. Dentro chi presenta la domandina, corredata da assegno ovviamente.
Dateci almeno il contentino della nazionale femminile e vi ringrazieremo! Dimenticheremo lo scempio di queste ultime stagioni e tra un 22-0 ed un 30-1 ci diletteremo a criticare le convocazioni del CT o i soliti errori arbitrali.
E tutto passerà in secondo piano, esulteremo per lo spettacolo delle F8, digeriremo a fatica gli inutili mesi di campionato in attesa dei play off e ci chiederemo con il solito disincanto: “ma queste 16 (e anche qualcuna in meno), non potevano fare un campionato a parte?” No, non potevano. Perché? Restano imperscrutabili gli eterei percorsi della mente. Tristemente “vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare”. Non chiedere, accontentati ed aspetta; prima o poi ci sarà anche la serie A di elite. E poi hai visto che alla nazionale femminile forse ci siamo arrivati? Sospiro, ingoio il rospo e stacco la ragione... Eh già, grazie per tutto questo.
di Letizia Costanzi
Magazine Calcio
Iscrizioni alla serie A di futsal femminile 2014-2015: i conti non tornano…ed ora?
Creato il 16 luglio 2014 da ShefutsalI suoi ultimi articoli
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