Brescia, 16 febbraio 2014 – Sul lago d’Iseo ben 13 alberghi sono in stato di abbandono da diversi anni e tra essi c’è addirittura un mega residence con quattro campi da tennis, due piscine, ristorante, centro congressi da 300 posti e giardino. Si chiama Hotel Residence Palace e si trova a Monte Isola, l’isola lacustre più grande dell’Europa alpina. Si estende su una superficie di 20.000 mq, pari al 5% di tutto il territorio comunale. È stato realizzato da una società romana 38 anni fa ed è chiuso da ormai 17. Tutte le strutture, sono ormai cadenti e ben poco resta dello splendore di un tempo. “Lo spreco di suolo è grandissimo — spiega Dario Balotta del circolo di Legambiente del Basso Sebino —. Credo che il Comune non possa stare con le mani in mano per decenni. Intanto utilizzi degli strumenti in suo possesso per penalizzare la proprietà del grave non utilizzo dell’area. Avanzi proposte di recupero e riutilizzo, anziché autorizzare nuove costruzioni per raccogliere e concentrare eventuali nuove esigenze residenziali verso lotti di quest’area. Il paradosso è che in questi giorni è stato adottato il nuovo piano regolatore che prevede nuove aree edificabili”.
Piergiuseppe Ziliani, sindaco dell’isola, ha specificato: “Nel nuovo pgt sono previste aree che potranno essere edificate dal Comune per uso pubblico o per realizzare case in edilizia convenzionate, poiché anche se ci sono un residence, alberghi e appartamenti vuoti non si può obbligare i proprietari a disfarsene o a metterli a disposizione della comunità”. Legambiente non è d’accordo. “Devono scattare penali: massimo delle imposte (Imu, Tarsu e addizionale comunale) per la proprietà se inutilizzata — dice Balotta —. Il sindaco può fare qualcosa. Eccome lo può fare. Gli alberghi abbandonati oltre al Palace sono tre: il Ristorante Archetti, l’hotel Paradiso e la Locanda Castel. Gli appartamenti sono qualche centinaio”. In totale, sul lago d’Iseo, da anni restano vuote 220 camere per 441 posti letto. Un hotel è a Paratico. Si tratta della Cà Bianca. A Iseo ce ne sono due: il Dossello e l’hotel Moselli.Tre sono localizzati a Sale Marasino: il Ristorante la Corona, palazzo Giugnie l’Hotel Posta. A Sarnico è Chiuso l’Hotel Cantiere, a Parzanica l’hotel Portirone e a Lovere l’Hotel Antonio. «Quasi tutte le strutture sono chiuse da diversi anni — spiega Paolo Pizziol, presidente dell’Agenzia del Territorio del Lago d’Iseo —, il problema qui sul Sebino è la stagionalità. Le presenze si concentrano in pochi mesi. Molti in passato sono stati costretti a chiudere e spesso le proprietà non sono intenzionate a vendere nemmeno quando ci sono imprenditori interessati».
Eppure sul lago l’anno scorso, nonostante la crisi, si è registrato un aumento delle presenze. “Lieve ma c’è stato — spiega Pizziol —, stiamo lavorando moltissimo sull’estero. Speriamo che con l’arrivo di nuovi turisti anche i proprietari delle aree lasciate a se stesse si convincano a riaprire oppure a vendere. Certamente se le tasse fossero meno pesanti e ci fossero delle facilitazioni per chi vuole investire sulla zona tutto sarebbe più facile”. Intanto, però, come rimarca Legambiente, se gli alberghi restano chiusi e gli appartamenti sfitti, i piani di governo del territorio di quasi tutti i paesi del lago prevedono la possibilità di costruire. «Qui da noi manca sensibilità — dice con decisione Dario Balotta — a cosa serve costruire ancora, ci sono paesi ormai congestionati, come per esempio Paratico».
di Milla Prandelli
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