Di Gabriella Maddaloni. Il premier inglese Cameron, durante il discorso alla Camera dei Comuni dove annunciava l'inizio dei raid Gb in Iraq, non ha escluso la possibilità che tali raid possano esserci anche in Siria. "L'Isis deve essere distrutto in Iraq come in Siria. Noi sosteniamo l'azione che gli Stati Uniti e i cinque paesi arabi hanno avviato in Siria. Io credo che abbiamo la giustificazione legale per fare di più in Siria, ma non ho voluto portare questa mozione oggi in un'aula dove non c'è consenso. [...] In questa aula vi sono molte preoccupazioni riguardo all'azione in Siria. E io le comprendo".
Il premier ha specificato che Londra non agirà per ora in Siria, data l'opposizione dei laburisti, che vorrebbero un' autorizzazione Onu prima di procedere, perché il governo di Damasco non è democraticamente eletto. "È vero che la situazione siriana è più complicata di quella irachena. Lo è per la presenza di un dittatore brutale, Assad, e per la situazione di guerra civile. Noi stiamo per agire in Iraq su richiesta di un governo sovrano. Se dovessimo agire in Siria, vi sarebbero sempre le basi legali, trattandosi di difesa collettiva contro l'Isis che minaccia l'Iraq. L' ho già detto: c'è base legale se agisci per evitare una catastrofe umanitaria".
Il primo Ministro ha conclusi il suo discorso rivolgendosi direttamente ai cittadini del Regno Unito: "Si tratta di terroristi psicopatici che stanno cercando di ucciderci. Dobbiamo realizzare che, ci piaccia o no, loro ci hanno già dichiarato guerra. Non abbiamo la possibilità di voltarci dall'altra parte, né sperare che questa cosa sparisca da sola".
Intanto, le ultime notizie parlano di nuovi raid aerei Usa in Siria avvenuti stanotte, per colpire obiettivi Isis. Il Pentagono non lascia trapelare nulla, almeno per ora, su quali siano stati tali obiettivi colpiti.