Biblioteca del corpo, Ismael Ivo, Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia
L’8° Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia, intitolato Awakenings, inaugura con Ismael Ivo: Biblioteca del corpo. - La coreografa Federicapaola Capecchi ha intervistato Ismael Ivo per Milano Arte Expo: Coreografo e danzatore attivo in tutta Europa, Ismael Ivo è anche, dal 2005, il direttore del Settore Danza della Biennale di Venezia. Fin dal suo primo mandato l’esplorazione del corpo, mai distinta dalla riflessione sul contemporaneo, sull’uomo, sul sociale, è il focus. Iniziata con la trilogia – 2005/2007 – Body Attack, Under Skin, Body & Eros, proseguita con la sfida della Bellezza – 2008 – Beauty, e di un “laboratorio delle emozioni” – 2010 – Capturing Emotions, giunge oggi ad un’incitazione – 2012 – Awakenings. Dal corpo aggressivo, il corpo scandagliato sotto pelle, il corpo del desiderio, il corpo in movimento come bellezza/nuovo attuale, il corpo laboratorio di emozioni e visioni condivise, al corpo risveglio della vita e della creatività. >>
Ogni indagine sul corpo di Ismael Ivo non è mai scissa anche dal suo risvolto sociale. Parla infatti spesso di corpo sociale, che non permette dissociazioni dalla politica, l’ambiente, la scienza, l’economia, l’uomo, il mondo. Anche negli spettacoli realizzati per l’Arsenale della Danza, Babilonia – Il terzo paradiso, The Waste Land, Oxygen, ogni tema e sfumatura di esso diviene provocazione alla riflessione. Che è per sua natura un laboratorio di creazione. Non è un caso che le recenti edizioni del Festival abbiano germogliato progetti di ricerca e creazione: Choreographic Collision, ormai giunto alla sua 6° edizione e Marathon of the Unexpected.
Trasversalità di linguaggi, produttiva, opere sperimentali, percorsi innovativi. Tracce di identità, rivelatrici della natura della ricerca di Ismael Ivo e della Biennale Danza. Un luogo privilegiato di ricerca, curiosità, sperimentazione, di arte “in divenire”. È dunque naturale che Ismael Ivo ne abbia fatto uno sguardo sul futuro. Con l’ostinazione, in un’accezione positiva, di stabilire delle direttrici di ricerca e culturali sulle quali proporre Arte, che prevedano l’apertura, la comunicazione e l’interazione tra le arti, tra i linguaggi. Un’operazione di avvicinamento delle arti essenziale come dimostra l’inizio del secolo scorso, quando, dal dialogo attivo tra gli artisti, hanno avuto origine movimenti quali il Surrealismo, il Dadaismo, l’Espressionismo.Insomma un coreografo di rilievo internazionale ed uno dei curatori più attivi e attenti nella creazione di stimoli, circuiti di collaborazione, comunicazione e nuove visioni.
La visione sulla quale soffermerà il pubblico domani sera, venerdì 8 giugno 2012, è quella di corpi come libri. L’8° Festival Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia inaugura con il nuovo spettacolo di Ismael Ivo, Biblioteca del Corpo. Ispirandosi a Biblioteca di Babele di Jorge Louis Borges, Ismael Ivo compone una sua personale biblioteca di corpi, dove cercare informazioni, uniche e originali, e ispirazione. Per non consentire all’umanità di estinguersi e per produrre nuove idee, in generale, e per l’Arte in particolare.
Ismael Ivo – Biblioteca del corpo, Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia
Il racconto fantastico di Jorge Louis Borges disegna un universo, una biblioteca spazialmente infinita di sale esagonali, che raccoglie disordinatamente tutti i possibili libri di 410 pagine in cui si susseguono sequenze di caratteri senza ordine, in tutte le possibili combinazioni. A volte qualcuno riesce a trovare espressioni sintatticamente corrette … ma prive di senso. I caratteri possono, però, per casualità, comporre frasi di senso compiuto e così, nella labirintica Biblioteca di Babele, gli uomini continuano a muoversi ed affannarsi
Ismael Ivo, Direttore del Settore Danza della Biennale di Venezia – Foto di Bettina Stob
in cerca del Libro che contiene la Verità. Ismael argomenta molto sulla visione di Borges. “Lui vede l’umanità dentro la grande biblioteca […] sembra dire che, in questa grande biblioteca, a parte la diversità, in quanto umanità, a parte il colore della pelle, la nazionalità, i concetti razziali, morali, religiosi, noi tutti abbiamo molto di più in comune come umani [...]” e insiste su quella che definisce la “grande questione” “la grande questione è incontrare dentro questa biblioteca il libro matrice: Dio? Una soluzione? Una risposta alla nostra esistenza? Cosa?”.
La personale biblioteca del corpo di Ivo è distribuita in sale, ognuna intitolata con un tema diverso, seguendo un percorso circolare. È una sorta di installazione coreografica, di impalcatura concettuale in cui i corpi sono raccolti come un libro. Corpi, individui che rappresentano di per sé un libro, contenente informazioni uniche e originali, segrete, inimitabili. Un libro che deve essere aperto. Rivelerà i suoi diversi aspetti, difetti, qualità, potenzialità, diversità. Qui è il miracolo e la sfida. Qui si gioca la partita decisiva della grande enciclopedia umana. “In questo spettacolo tratto i danzatori, ogni corpo, come un libro. Che ha un dna unico. Ognuno risponde con la propria autenticità, unicità, originalità. Non esiste nessuno che è simile all’altro. Questo è il grande mistero e richiesta della nostra umanità e società contemporanea: la differenza, la diversità, che è la richiesta di un’informazione sempre diversa.
Ismael Ivo – Biblioteca del corpo, inaugura l’8° Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia
Il corpo, come un libro, cerca di comunicare, di incontrare un ordine o un disordine, uno scontro, una barriera, concordanze e discordanze. Questa è la nostra vita. Questa è l’arte della danza, che si cura di rinnovare il vocabolario, le immagini, le espressioni, le comunicazioni. Vedendo il corpo come un libro, vedendo tutta la possibilità di ordinare o disordinare, di andare verso o contro un ordine, si disegna un modo di portare una domanda nel corpo, nella danza. E trovare una nuova forma di espressione. Questo mondo che stiamo vivendo è in totale crisi umana, economica, morale, religiosa, ecologica, planetaria. Oggi l’arte, e in particolar modo l’arte del corpo, della danza, ha bisogno di awakeness. Ha bisogno di aprire il libro corpo, sfogliando pagina per pagina, cercando lì l’idea. Lì, in questo dna originale, ricco di informazioni. I danzatori aprono il loro proprio libro, unico, autentico, originale. Chi sono. Si guardano mentre Il pubblico guarda loro che si guardano e lì inizia a trovare forse un momento di ispirazione [...]”.
In questa grande enciclopedia che è l’umanità esiste davvero un ordine, una combinazione, una logica da seguire? Con l’ordine di questa enciclopedia esiste un regolare funzionamento che porta al libro matrice, una risposta? Non si sa. Ciò che si sa è il punto di partenza, e di convinzione, di Ismael Ivo: che il corpo sia un libro e che ogni funzione o disfunzione del corpo può condurre ad una nuova scoperta. Che il senso è solo lasciare spazio alla coesistenza con l’imperfezione, in una composizione e scomposizione che cerca di trasformare lo spazio fisico. Un modo per esplorare e rivelare nuove possibilità. Il corpo è un libro di strane idee e possibilità.
Per Ismael è affascinante, infinitamente, vedere il corpo come sensore e documento delle vite e delle esistenze. Come l’investigazione al centro del processo creativo. Come è attratto dalla possibilità e capacità di abitare l’imperfezione e la diversità. Per dare/ridare un senso profondo al corpo e all’uomo. Il lavoro del coreografo, in ultima analisi, consiste proprio nel rivalutare, anche le visioni, proponendone di nuove, nuovi concetti, idee e sfide, tramite il linguaggio della danza.
Federicapaola Capecchi, coreografa
Ismael Ivo
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Le parole di Ismael Ivo, direttamente con la sua voce, saranno ascoltabili da domani sul canale Youtube di MAE Milano Arte Expo dove verrà pubblicata l’intervista telefonica. Che non verte solo sullo spettacolo ma anche su tematiche naturalmente connesse alla sua indagine del momento: il corpo e l’umanità.
Domani sera, venerdì 8 giugno 2012, Biblioteca del corpo, in prima assoluta, debutta al Teatro alle Tese – Arsenale e replicherà sabato 9 e domenica 10 giugno 2012. La coreografia di Ismael Ivo sarà danzata da 25 danzatori dell’Arsenale della Danza, giovani tra i 19 e i 30 anni, provenienti da Italia, Stati Uniti, Grecia e Brasile.
ARSENALE DELLA DANZA / ISMAEL IVO
Biblioteca del corpo
ideazione, coreografia Ismael Ivo
con i danzatori dell’Arsenale della Danza
Patrícia Bergantin, Giulia Brenzan, Elisa Capecchi, Marina Cervo, César Dias Cirqueira, Martina Fasano, Giampaolo Gobbi, Arianna Henry, Tunai Denise Jones, Malcolm Matheus, Stefano Marletta, Jane Alison McKinney, Ariadne Mikou, Antonio Nicastro, Guilherme Nunes, Giuseppe Paolicelli, Domenico Russo, Valentina Schisa, Paula Sousa, Leilane Teles, Felipe Torquatto, Lucas Valente, Richard Villaverde, Elisabetta Violante, Miles Edward Yeung
scene Marcel Kaskeline
luci Marco Policastro
produzione la Biennale di Venezia
Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia
Per altre informazioni, il sito:
http://www.labiennale.org/it/danza/festival/