Ismaele Lulli

Ismaele Lulli in una foto dal suo profilo facebook

Nella famosa scena del banchetto Macbeth afferma “Sangue è stato sparso prima d’ora, nei tempi antichi, prima che leggi umane avessero purificato e ingentilito la sorte; sì, e anche dopo, sono stati commessi delitti troppo terribili”…

Di fronte al delitto di Sant’Angelo in Vado, nel pesarese, mi viene da chiedere se le leggi umane abbiano davvero purificato e ingentilito la sorte: leggere la notizia di un diciassettenne, Ismaele Lulli, preso, sgozzato e quasi decapitato per futili motivi di gelosia da due ragazzi, non importa se albanesi o italiani, ci fa piombare in un raccapriccio che mozza il respiro e smorza la speranza di credere ancora nel genere umano. Il primo impulso è quello di rimanere allibiti nell’assistere ancora oggi a fatti del genere, il secondo, più ragionato, è convincersi che l’uomo è l’unico animale capace di fare del male e di goderne. La storia dell’uomo è soprattutto storia di delitti, in nome di un dio o di un’ideale, oppure in nome di niente, ma sempre nella piena e assoluta disposizione ad uccidere, sacrificare una o più vite.

La vita di Ismaele Lulli è stata spazzata via senza battere un ciglio, come questo ragazzo ogni istante muore qualcuno su questa terra ucciso brutalmente e non sempre la sua morte sale agli onori delle cronache. Scusatemi per le frasi banali che mi sono lasciato sfuggire, ma non ce la faccio a non pensare a un giovane essere umano a cui hanno chiuso gli occhi per sempre in questo modo inqualificabile.