Continuiamo a parlare di tecnica con la tensione continua e la isotensione.
La tecnica della tensione continua si applica solo alle singole ripetizioni. Possiamo infatti eseguire una sola ripetizione in tensione continua, introducendo eventualmente una brevissima pausa prima di ripetere la ripetizione successiva. Ci si allena deliberatamente con lentezza e mantenendo una tensione costante per fare lavorare più intensamente i muscoli, riducendo la possibilità di lesioni.
La tecnica della ripetizione continua comporta l’inevitabile riduzione dell’arco del movimento: in molti casi sarà necessario evitare la completa estensione delle articolazioni o la loro flessione, o addirittura entrambe le situazioni. Gli esercizi ai cavi e con le macchine isotoniche permettono, in genere, di mantenere una maggiore tensione continua rispetto ai pesi liberi.
La tecnica dell’ isotensione consiste in una volontaria contrazione della muscolatura, senza usare un sovraccarico, si contrae il muscolo che si sta allenando e lo si mantiene nella massima contrazione per 3-6 secondi al termine dell’ultima serie dell’allenamento di ogni gruppo muscolare. Serve a “sentire il muscolo”, ossia a creare il legame mente-muscolo.
Può essere applicata sia durante l’esecuzione dell’esercizio che tra un esercizio e l’altro. Comporta quindi una completa ed intensa contrazione del muscolo.
L’applicazione pratica di questa tecnica, la cui paternità è attribuita a Joe Weider, prevede di eseguire una contrazione volontaria e massimale nelle ultime tre o quattro ripetizioni di un esercizio. Si adatta ad essere applicata soprattutto in quegli esercizi nei quali la parte finale della fase concentrica (o attiva) corrisponde alla posizione in cui il muscolo lavorato è completamente accorciato (quindi contratto) e sotto tensione.
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