Magazine Diario personale

ispezione di pensieri, weekend ed altro

Da Patalice
ispezione di pensieri, weekend ed altroVenerdì non ho pubblicato post, che è una cosa che mi scoccia, sopratutto perché avevo un gran bel numero di bozze che affollano la memoria blogger della sottoscritta.
Non ho scritto niente non per blocco dello scrittore, ne per mancanza di tempo effettiva, ma perché non c'era nulla di vecchio che volevo diventasse nuovo, e non avevo il giocondo punto fermo che aiuta quando si deve mettere nero su bianco il pensiero...
Caos
Che a me piace, e piace parecchio, perché dal caos nascono le cose migliori, nasce quella sete di saputo che ancora non ho sedato, e che è ancora sapere, fine a se stesso, anche se ricco e in movimento.
Vivo di cose nuove, contenute nel caos dell'esistenza scelta, che macino nel voler arrivare all'ambizione numero uno: la risoluzione.
Ok, sono stata alquanto criptica in queste prime righe, ma giuro che non volevo fare l'ermetica della situazione, è che ci sono millecinquecento bilioni di ragioni che mi fanno sragionare ragionevolmente.
Sviscererò e sottoporrò alla vostra attenzione, ma non qui e non adesso.
ispezione di pensieri, weekend ed altroOra vi parlo della cena per il compleanno della SuperMamma, pesce buonissimo, delizioso ed abbondante; che il pesce non lo è mai, lascia sempre un po' affamati, di solito, ma sabato sera no.
I miei genitori vivono in un limbo di boh/mah/chissà/forse... e sono abbastanza laconici in questo.
Ma non lo sono stati, durante quella cena, sono stati piacevolissimi, divertenti e di compagnia, come so sanno essere, e come so vorrei fossero sempre.
E poi vi parlo del pomeriggio a Verona, che è sempre la mia città; l'unica per la quale lascerei Brescia.
Vi parlo di tre ragazze che mangiano un panino affacciate sull'Arena; della collezione di Lazzari che non capisco se mi si addica nonostante i trent'anni, ma della quale acquisto comunque un maglioncino della serie "vestivamo alla marinara"; della nuova collezione neo intrapresa un po' nerd e un po' infantile, dei Pops Disney, quegli action characters con la testona grossa ed il corpo piccino, che ho inaugurato con Disgusto di "Inside Out"; dello svaligiamento di cartoleria ai danni di Tigers...
ispezione di pensieri, weekend ed altroE finisco raccontandovi della fine della lettura de "L'analfabeta che sapeva contare", che è un libro bislacco, fatto di rimandi storici conclamati, e di un personaggio femminile forte ed indimenticabile, per la quale alla fine va tutto bene, ma la fine non arriva presto come lei si augurerebbe... Ci sono amori che non vengono descritti, ma non sono affatto tumultuosi, e conti in sospeso che vengono saldati, col tempo e con la voce grossa. Lo consiglio tantissimo, anche se sono pagine roccambolesche e senza il benché minimo rimpianto, perché non sarebbe professionale... ed è bello così!

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