( dal mio blog cultural-turistico Istanbul, Europa su Zingarate)
Ho deciso di aprire una nuova rubrica, dedicata a uno dei più allettanti incentivi a trasferirsi in città: le pasticcerie di Istanbul, condensato di arte e storia, di colori e sapori. Avevo in effetti deciso di farlo da tempo, con l'idea di cominciare dalla mia preferita (ve la svelo nelle prossime puntate): ma proprio l'atro giorno ne ho scoperta un'altra particolarmente sorprendente - per le vicende umane che custodisce - e ho deciso di cambiare programma. Il tempio del gusto in questione si chiama Cemilzade: ci passo davanti da due anni - e da un anno con regolare frequenza, visto che è esattamente di fronte alla mia palestra - ma non ho mai sentito l'esigenza di entrarci, anche se quel 1883 (la data di fondazione) aveva catturato la mia attenzione; poi, di corsa verso un invito a cena, ho fatto un tentativo: incantato il luogo, incantevoli i prodotti.
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