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Istat: crollano le nascite nel 2014, ma aumenta la speranza di vita. L’Italia “non è un paese per giovani”

Creato il 12 febbraio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Che l’Italia fosse il Paese delle “culle vuote” e destinato ad essere sempre più un Paese per vecchi, era un dato ormai assodato: i trend demografici, negli ultimi anni, hanno registrato un progressivo e inarrestabile innalzamento dell’età media popolazione. Ma il 2014 segna, ora, un vero e proprio record: lo scorso anno le nascita in Italia sono state 509 mila cinquemila in meno rispetto al 2013, il livello minimo dall’Unità d’Italia, mentre i morti sono 597 mila unità, circa quattromila in meno dell’anno precedente. E’ questa la fotografia che scatta l’Istat, rendendo noti gli andamenti demografici del Paese. Una fotografia che vede un calo delle nascite non solo per le madri italiane ma anche stranieri mentre si innalza l’età media del parto, che sale a 31,5 anni.

(marsilinotizie.it)

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Nascite e decessi in calo nel nostro paese. Sono 509 mila le nascite nel 2014, cinquemila in meno (anche da madri straniere) rispetto al 2013, il livello minimo dall’Unità d’Italia. I morti sono 597 mila unità, circa quattromila in meno dell’anno precedente. In aumento la speranza di vita alla nascita degli italiani giunta a 80,2 anni per gli uomini e a 84,9 anni per le donne. Regolarmente da un decennio – sottolinea l’Istat – si rileva una riduzione della popolazione di cittadinanza italiana, scesa a 55,7 milioni di residenti al primo gennaio 2015. La perdita netta rispetto all’anno precedente è pari a 125 mila residenti. Al primo gennaio 2015 l’età media della popolazione ha raggiunto i 44,4 anni. La popolazione per grandi classi di età è così distribuita: 13,8% fino a 14 anni di età, 64,4% da 15 a 64 anni, 21,7% da 65 anni in su.

La regione italiana col primato della natalità è il Trentino Alto Adige che ha un tasso pari al 9,9 per mille. Un livello che supera anche la Campania che invece nel 2014 ha registrato l’8,9 per mille. In generale, il tasso di natalità – rileva l’Istat nel rapporto sulla demografia diffuso oggi – scende dall’8,5 per mille nel 2013 all’8,4 per mille nel 2014, mentre il tasso di mortalità scende dal 10 per mille al 9,8 per mille. Le regioni col più basso livello di natalità sono la Liguria(6,9), la Sardegna (7,1), il Molise (7,2) la Basilicata (7,3). Oltre alla bassa natalità, alla Liguria compete anche il più alto tasso di mortalità (13,2 per mille) e, di conseguenza, anche il tasso d’incremento naturale più sfavorevole (-6,3 per mille), a fronte di una media nazionale pari al -1,4 per mille. Le realtà del territorio nazionale nelle quali la natalità eccede la mortalità si limitano al Trentino-Alto Adige (1,6 per mille) e, seppur di poco, alla Campania. (ANSA)


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