[on air: Steve Wonder- Another star]
La fiducia verso le proprie capacità non è una cosa innata. La fiducia verso le proprie capacità te la insegnano i genitori quando ti dicono “brava”, “hai le capacità per farlo”, ” ho fiducia in te”. Non che non si possa poi imparare l’autostima. Ma la mole di lavoro aumenta considerevolmente. Immagino il dover fare una torta di mele. Cucinarla iniziando a coltivare le materie prime o andare alla COOP e acquistarle. Una situazione così insomma. Poi parliamo anche del carattere, di quello che si è visto e delle possibilità che ci sono state offerte. Quando per anni qualcuno ti dice che la “scuola non serve a un cazzo..” già è un ottimo risultato se ti rendi conto che forse non stanno proprio così le cose. È diverso se un genitore cura le ferite rispetto al fatto che le provoca, che siano reali o dell’anima. In entrambi i casi sanguinano e quando il sangue non lo puoi asciugare brancoli nel buio e non sai come tamponarla la ferita.
Mi urtano le persone che pensano di avere una risposta, mi ha urtato il commento di Marcovaldo a cui io voglio molto bene, ma con il quale spesso su questo argomento mi sono trovata in disaccordo. Se dai dolori non ci passi non puoi sapere com’è. Non lo puoi sapere punto. Puoi supporre, ma supporre e sapere non è detto che diano poi la stessa risposta. Posso essere empatico verso qualcuno o posso credere che si faccia delle assurde masturbazioni mentali ma non saprò mai quel che passa per la sua testa perché la sua testa è sua. Il vissuto è suo. Le immagini dentro la sua testa sono sue. Le emozioni provate sono sue. Le urla sentita sono sue. Le notti di paura sono state sue. Esserci passato e averlo solo sentito raccontare fa la differenza.
Nessuno mi ha insegnato a nutrirmi e non sono morta di fame ma nutrirsi è un istinto innato, l’autostima no. Così è, per me.