Cari nonno vi scrivo, così mi distraggo un pò… e siccome non siete tutti vicini, più forte vi scriverò…
Questa canzone di Dalla riadattata mi sembre perfetta.
Cari nonni, tutti, diciamo che sembra arrivato il momento di metter su un tavolo di discussione.
Queste mie “quattro” riflessioni vogliono essere semplicemente un modo per trovare un dialogo alcune volte impossibile a causa delle inutili prese di posizione di ambo le parti; noi nella figura attuale di genitori, voi nella figura di ex-genitori ma con nuovo incarico a tempo indeterminato di nonni.
Diciamo che per mio carattere, mi viene assolutamente più semplice scrivere che parlare… sono un ariete e gli arieti si scaldano e non poco…
Inutile perdere tempo rivangando ciò che voi, nonni ex genitori, abbiate fatto per noi figli.
Inutile perdere tempo a pensare al passato con frasi tipo “ma noi facevamo così”, “ma noi con voi…”
Il loro futuro è adesso!
E’ importante mettere una pietra miliare sulla quale far dipanare ogni ragionamento perchè, ed è importante sottolinearlo, parliamo del futuro dei nanetti… non del vostro e non del nostro.
Io e Anto, fin dagli albori del primo concepimento, abbiamo riflettuto a lungo sull’educazione che avremmo voluto dare ai due terroristi. Saremmo stati ben lieti se, chi ci sta “vicino” cercasse di capire le nostre motivazioni e tentasse di collaborare per rendere il tutto più semplice.
I Nani hanno bisogno dei nonni.
I nonni sono una figura fondamentale per la crescita di un bambino e gli ultimi studi lo dimostrano e, nonostante le continue e fastidiose voci di corridoio, non è certo nostra intenzione tenerli lontani da voi ma, bisogna trovare un compromesso… Vi spiegherò appunto, brevemente alcune cose, in maniera del tutto generica in quanto comunque, sia i Nonni Dejavù che quelli Perni sono affetti, nonostante il divario anagrafico, dagli stessi sintomi… quindi vi dico che:
Se i bambini giocano in casa, prendono i giochi e li portano su e giù per le stanze, nella loro più sincera allegria, non lo fanno certo per incasinarvi la casa o per farvi impazzire. Non mi sembra assolutamente piacevole, e immagino nemmeno per voi, andare dietro dietro ai nani riordinando ogni giocattolo che in quella minima frazione di secondo hanno lasciato per terra… immagino che per i nanetti sia un pò come andare in pizzeria, andare in bagno e non trovare più al rientro la mezza pizza lasciata. In primo luogo impazzite voi a stare dietro dietro, in secondo luogo come spesso capita, piangono perchè non trovano più i giocattoli.
NATURA:
Non è carino inculcare ai nanetti le proprie fobie o inventarsi storie tipo la tartaruga di mangia, il serpente e il lupo sono cattivi, ammazza le formiche. Stiamo crescendo i Nani all’insegna della natura, ci piacerebbe fargli amare la natura, non inculcarli luoghi comuni su lupi assassini etc. etc.
VIOLENZA:
So con certezza che le cose che fate non sono certo il frutto di malafede ma, come più volte ho tenuto a sottolineare, avranno tempo per imparare giochi violenti.
Mio nonno diceva sempre “giochi di mano, giochi da villano”. Sinceramente sono fastidiosi, poco edificanti e costruttivi. Così, quando dite: “Isha, picchia nonnno, Isha picchia Zia/Zio…” non credo che per loro sia qualcosa di utile per la loro maturità.
E i risultati purtroppo mi danno ragione. Tempo fa Nana è rientrata con la schiena viola perché ad una bimbetta è stato insegnato a tirare pizzichi come se fosse un gioco divertente ma alla fine dei conti non lo è!
La boxe è uno sport ma pur sempre violento. Insegnare al Nano ad andare di geb, a lui già tanto portato all’autodifesa violenta, non penso che sia cosa molto sensata.
Quello che voglio dire è che loro dovranno trarre insegnamento dalle nostre parole e quando si affacceranno al mondo e dovranno fare dei bilanci e dei paragoni, temo che di fronte alla violenza non avranno reazione alcuna in quanto già in famiglia gli insegnamenti saranno stati proviolenza!
RUOLO DEI GENITORI:
C’è stata una discussione che mi ha molto colpito.
“Nana vieni qui!”
“No, non poscio, mamma mi ha tolto i calcini e non poscio camminae sencia!”
“Nana, ti sto dicendo di venire qui…”
“Non poscio… mamma ha detto che non poscio camminae sencia!”
“Maya, ma se ti dico che devi venire tu vieni!”
Insomma, se i genitori danno una disposizione ai nani, non è assolutamente corretto che voi sminuiate ciò che è stato detto.
GIOCARE:
I Nani hanno bisogno dei nonni… non di cartoonito, non di Boing, non di youtube. I nani vorrebbero giocare con voi. Vorrebbero fare le costruzioni, i puzzle, i disegni, vorrebbero giocare a nascondino, che leggiate loro dei libri. Nana adora i libri, ogni sera vuole delle fiabe per rilassarsi. Elias li osserva, li apre e li sfoglia avidamente. E’ quello il loro istinto. Sono quelli i loro desideri. Non hanno interesse nei cartoni se non per piccoli momenti quotidiani.
I Nani vogliono partecipazione attiva. Non adorano subire passivamente i passatempi e ve lo dimostrano continuamente, loro vogliono crearli ed interagire con ciò che fanno mentre la TV aliena e sopisce la mente, la creatività, la gestualità e la manualità senza contare che non imparano ad interagire con le persone e a migliorare il loro linguaggio.
Un abbraccio a tutti i nonni che ogni giorno giocano con un loro nipotino e si prendono cura del loro futuro!