Dopo mesi di sussurri, è ufficiale: il remake di “IT” si farà e le riprese inizieranno nell’estate 2015.
“Ciao, Georgie! Che fai, non saluti? Non vuoi dirmi “ciao”? Oh, non vuoi dirmi “ciao”… Non lo vuoi un bel palloncino colorato?”
“Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse anche di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia. La barchetta beccheggiò, s’inclinò, si raddrizzò, affrontò con coraggio i gorghi infidi e proseguì per la sua rotta giù per Witcham Street, verso il semaforo che segnava l’incrocio con la Jackson. Le tre lampade disposte in verticale su tutti i lati del semaforo erano spente, in quel pomeriggio d’autunno del 1957, e spente erano anche le finestre di tutte le case. Pioveva ininterrottamente ormai da una settimana e da due giorni si erano alzati i venti.”
Questi sono i due incipit di “IT”, rispettivamente del film per la tv del 1990 prodotto dalla ABC e diretto da Tommy Lee Wallace e del libro a cui si è ispirato, l’opera monumentale di Stephen King del 1986. La maggior parte di coloro che sentono nominare “IT” vi associano immediatamente la figura del terrificante pagliaccio interpretato da Tim Curry, ormai diventato icona del mostro che si nutre delle paure dei bambini. Due enormi ciuffi di capelli rosso scuro, occhi iniettati di sangue, viso cinereo, il regolamentare naso rosso e una bocca scarlatta piena di denti aguzzi: ecco l’immagine che ha consacrato l’interpretazione di Curry tra le più terrificanti degli anni ’90.
Per quanto possa essere ormai un classico, però, la miniserie di “IT” ha visto accumularsi diverse critiche nel corso degli anni, principalmente dovute alla scarsa fedeltà al romanzo e influenzate anche dalla contrazione della lunghezza della pellicola, a causa della trasposizione, pensata per la TV e non per il cinema. A uno spettatore del 2014, inoltre, gli effetti speciali del 1990 potrebbero ormai apparire obsoleti. Dalla prossima estate, ogni critica potrebbe essere zittita grazie alla nuova versione del malefico pagliaccio.
Spesso si è parlato di un remake di “IT”, pratica consueta per i film tratti dai romanzi di Stephen King: basti pensare al film “Carrie” del 1976 di Brian De Palma, e al suo remake del 2013 diretto da Kimberly Peirce. La conferma è arrivata solo nelle ultime settimane. L’opera sarà divisa in ben due film per il cinema, per poterne rispettare in toto la trama, e prodotto dalla New Line per la regia di Cary Fukunaga, già dietro la macchina da presa per “True Detective” e “Jane Eyre” (la presenza di Fukunaga è al momento confermata solo per la prima parte). Secondo le parole del produttore Dan Lin: – Il libro è epico, lungo ed era impensabile condensarlo in un solo film e far sì che i personaggi venissero approfonditi in maniera adeguata. La prima parte sarà più focalizzata sulla crescita dei protagonisti, di questi bambini tormentati da IT. Nella seconda parte li ritroveremo adulti, intenti a combattere IT. – E ancora: – L’idea è quella di cominciare la pre-produzione nel mese di marzo, in maniera tale da partire con le riprese nel corso dell’estate. –
Ma cosa ne pensa Stephen King? Lo scrittore del Maine è stato in passato piuttosto critico con le opere cinematografiche tratte dai suoi lavori; prova ne sia l’opinione che ha da sempre per “Shining” di Stanley Kubrick, da lui definito “un film ottimo” ma che, alla fine, risulta essere “una semplice tragedia famigliare”. Per il remake di “IT”, invece, King sembra assolutamente entusiasta, secondo le parole di Dan Lin: – La cosa più importante è che Stephen King ci ha dato la sua benedizione. Non volevamo inaugurare il tutto senza che lui fosse pienamente convinto del progetto. Dopo che gli abbiamo spedito lo script, Cary ha ricevuto la seguente comunicazione da King “Andate avanti, grazie a Dio! Questa è la versione di “IT” che dovrebbe essere prodotta dallo studio!”. Direi che è già alquanto gratificante. -
IT: il remake del film si farà nel 2015
Creato il 11 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_onlinePotrebbero interessarti anche :
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