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It’s getting late : MiuMiu Women’s tale

Creato il 02 settembre 2012 da Fiorellafr

It’s getting late : MiuMiu Women’s tale

It’s Getting Late. Sta diventando tardi. Questo il titolo del quarto episodio  delle Miu Miu Women’s Tales, i corti d’autore che esplorano l’universo femminile attraverso lo sguardo di registi d’eccezione. E’ il turno di Massy Tadjedin, la regista di origine iraniana, indimenticabile il suo film d’esordio Last Night. Prima di lei,  scelti da Miuccia Prada, i registi  Zoe Cassavetes, Lucrecia Martel e Giada Colagrande.

It’s getting late : MiuMiu Women’s tale

Presentato  il 30 agosto alla 69esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, all’interno della sezione collaterale delle Giornate degli Autori, rappresenta una assoluta novità. E’ la prima volta, infatti,  che un corto sponsorizzato da una casa di moda ottiene una ribalta tanto prestigiosa.

Massy Tadjedin racconta un rito tutto femminile, quello della preparazione,  attraverso quattro donne molto diverse tra loro: una manager, una mamma, una blogger e una film editor, in un carillon di splendide camicie di seta, occhiali da diva, scarpe dai tacchi vertiginosi, chiume fluenti e borse da it-girl..

It’s getting late : MiuMiu Women’s tale

Un piccolo viaggio in quell’universo fatto di piccoli gesti e rituali sacri, espressioni di una femminilità che va al di là di ogni età, religione, cultura e status.

It’s getting late : MiuMiu Women’s tale

Un cast stellare: la montatrice cinematografica (Patricia Clarckson, Good Night and Good Luck di George Clooney e Main Street di John Doyle), una business woman (Rinko Kikuchi, Babel di Alexander Gonzales Iñarritu), una mamma (Gemma Arteton, Tamara Drew di Stephen Frears), una blogger (Audrey Plaza, Un giorno questo dolore ti sarà utile di Roberto Faenza) intrecciano casualmente le proprie vite alla fine della loro giornata di lavoro, andando ognuna per proprio conto al concerto di Zola Jesus ( nel ruolo di se stessa,  cantautrice, talento della nuova scena musicale,  anche autrice della colonna sonora del film).
Un film  muto, in cui a parlare sono i gesti, gli sguardi, le espressioni, in cui il vero protagonista è il tempo che ognuno di noi cerca per sé dopo il lavoro, dopo le occupazioni della casa, dopo i figli. Routine quotidiane che si interrompono per dare inizio ad una nuova fase della giornata, celebrata scartando una nuova camicetta, ravvivandosi il trucco e la pettinatura, cambiando completamente abbigliamento per uscire di casa.

“It’s getting late” è una frase che molte donne spesso nell’arco della loro vita si sentono rivolgere, ma in questo film neanche l’eco di un “…Sei pronta o no?”, ” ….Ancora davanti allo specchio?”, e non per una dimenticanza della regista ma per trasmettere un messaggio chiaro, queste donne hanno scelto come vivere il loro tempo.


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