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It's (not) the time to make a change

Da Hombre @LaLineadHombre
It's (not) the time to make a changeNo, dico a Bersani.
Il difficile viene #Adesso, per dirla con il tuittero Renzi.
Il bello di queste primarie è che non dobbiamo aspettare le politiche per mettere alla prova chi si è guadagnato i nostri voti o la nostra fiducia.
In questi mesi che ci dividono dalle elezioni, quelle vere, Bersani dovrà riguadagnarsi tutti i voti conquistati alle primarie e accaparrarsene di nuovi, e lo farà, se lo farà, dando la stura al cambiamento.
L'ha sbandierato e l'ha cavalcato il cambiamento, bravo ci abbiamo creduto, adesso dimostraci che non ci abbiamo la faccia di velluto.
Il cambiamento preso ad esempio, quello per cui il candidato premier del PD ha scomodato nientepapadimeno che Giovanni XXIII, il cambiamento senza spaventare.
All'Italia ci penserai dopo, non mettiamo le macchie davanti ai giaguari, ma alla nomenclatura del PD, mio caro, ci devi pensare da subito, perché il popolo del PD te lo chiede (dove io = popolo del PD).
Fa' che non dobbiamo assistere più a spettacoli penosi come l'intervista a Rosy Bindi d'ieri sera. Mai più.
Renzi ti ha servito un assist su un vassoio d'argento, non sprecarlo calciando a lato.
Credo davvero che tu abbia il coraggio per partire con il piede giusto, altrimenti hai finito, prima di cominciare.
La battaglia di Renzi pur se a volte caciarona, in certi momenti esasperata, vissuta da alcuni come fine a se stessa, quella battaglia, va combattuta con forza e determinazione anche nel rispetto dell'onda renziana.
Non ci spaventeremo, garantito, e il tuo beato Pantheon sarà salvo.
E comunque non ho nulla contro la Bindi e D'Alema. Altrimenti l'userei.
p.s. Un altro posto parapolitico, vabbè, poi tornerà persino la fuffa.

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