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IT'S ONLY ME WHO WANTS TOWRAP AROUND YOUR DREAMS"Molto be...

Da Djlara

IT'S ONLY ME WHO WANTS TOWRAP AROUND YOUR DREAMS
"Molto bene. Adesso conti da 10 fino a 1, a ritroso"
10...Il numero sulla mia maglia.
9...Il record irripetibile delle pinte di Guinness bevute nella stessa sera. Festa della Libertà, a Zocca, 2005.
8...Gli occhiali, o le lenti a contatto. Quante volte le ho perse nel fango, dopo un colpo! Anche a un lembo di terra dalla meta, per l'ennesimo urto: urlo forte all'allenatore, per avere la borsa medica e una lente in più da indossare al volo. Non c'è tempo. L'arbitro fischia la ripresa del gioco. Ovale tra le mani. Abbatto tutto quello che mi si para davanti, che sia del mio stesso colore di maglia o no. Meta. E l'allenatore che dalla panchina mi urla di rimando: "Laraaaa, perdi anche quell'altra, allora!".
7...L'angolo di inclinazione che riesce a raggiungere il ginocchio adesso, con massimo sforzo.Dopo l'operazione riuscirò ancora a piegarlo del tutto, a rannicchiarmi a terra per raccogliere un oggetto, per aprire un cassetto, per allacciarmi una scarpa. Ora no.
6...I mesi che dovrò stare senza giocare.
5...Maggio. Quando mi sono fatta male. Ancora quello scrocco sinistro che ogni tanto mi si ripropone in testa, che mi fa stringere i denti e accapponare la pelle.
4...L'ora a cui mi telefonano le persone quando hanno veramente bisogno. O pensano di avere veramente bisogno. Quale che ne sia la causa, la sensazione è opposta rispetto ad ora: riemergo dal sonno, con un disturbo sonoro in lontananza. Prima credo sia la sveglia, poi sovrappongo in testa l'idea che sia il telefono, poi farfuglio a bassa voce, e dall'altro capo del filo arriva un pianto disperato: sarà una lunga notte...
3...
Terzo tempo. La soddisfazione di mangiare dopo aver dato il massimo, e divertirsi dopo essersi divertite.
2...
Le convocazioni in nazionale. Una di karate, e una di rugby. Già sotto al karategi portavo la ginocchiera per rinforzare il sostegno del ginocchio destro. Una convivenza con un malanno che arriva da lontano.
1...
L'unica volta che sono andata sotto ai ferri prima di adesso. Appendicite, nell'estate dopo la quinta elementare. Anche allora la rabbia, per essere confinata in un letto. Lo stupore di questo letargo innaturale. La sensazione di galleggiare nell'irrealtà.
Chiudo gli occhi.
Buona notte.
Ci si rivede al risveglio.

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