La seconda gravidanza, forse anche perchè vissuta in un momento in cui la Viatrix è ancora molto demanding, sta volando: se ripenso alla prima volta, ai giorni interi passati a documentarmi su cosa fosse dapprima esistente, poi utile, infine davvero necessario ad accogliere un bambino, a leggere infiniti articoli sul bilinguismo e sulla puericultura, a calcolare mille volte la data di parto presunto e quanto il mio peso fosse effettivamente troppo sugli appositi siti internet..e soprattutto a confrontarmi quotidianamente con la Panzabanco, dal giorno zero del test fino al suo cesareo, ventiduegiorni prima del mio...a questo giro sto (quasi) andando col pilota automatico.
Rivivere l'appanzamento con il senno dell'esperienza precedente e con pochissimo tempo a disposizione per elucubrare, mi permette di individuare con concretezza i tips davvero importanti per questi 9 mesi secondo me.
9) La mia verità col senno di poi sulla pelle. Tra creme di farmacia, olio di mandorle e altri preparati, per me ha stravinto e cambiato per sempre la mia vita gravidica e post gravidica, il bio-oil. Scoperto grazie alla Panzabanco che me lo spedì direttamente dal Sudafrica. In Europa costa di più ma ne vale in ogni caso la pena: ne basta poco per ogni applicazione, previene le smagliature ( non ne ho avuta nemmeno una!) e diminuisce sensibilmente i segni della pelle già esistenti: smagliature, cicatrici e persino rughe. Anche una come me che non ha mai nè tempo nè voglia di mettersi le creme per il corpo, 1 minuto per cospargersi di bio-oil lo trova, dati i risultati portentosi e l'odore buonissimo.
8) La mia verità con il senno di poi sul sonno. All'inizio una non ha un gran sonno, poi arriva la fase bradipo ma pensi che hai troppe cose da fare per arrenderti a dormire, poi vorresti arrenderti ma tra che trovare una posizione comoda richiede un castello di cuscini e che ti tocca alzarti sempre più spesso per andar a far pipì, (e ricostruire daccapo il castello di cuscini), infine l'inquilino nella pancia si rotola di continuo e anche se vuoi dormire inzia già il training a star sveglia. Insomma, il sonno è preziosissimo e va fatto di tutto per favorirlo, incentivarlo e proteggerlo. La soluzione per me è stata lo Snoogle. Anche questo scoperto grazie alla Panzabanco (la quale spero abbia scoperto grazie a me almeno un paio di cose nel nostro confronto quotidiano di quei tempi, sennò sarò per sempre in debito). Certo, il costo dello shipping dagli Stati Uniti è stato di qualche dollaro in più rispetto a quello dell'oggetto stesso. Ma ne è valso l'investimento: molto più grande e duttile dei pregnancy pillows che si trovano in Europa, permette pure di dormire a pancia sotto oltre che di fianco (ed aiuta anche in altri frangenti in cui è difficile trovare la posizione giusta man mano che il pancione cresce, capisci a me), si rivela ottimo anche nel post parto, come cuscino per allattare da seduta e da sdraiata, così come quando si va a dormire col maldischiena (da troppo computer o da sollevamento infante).
7) La mia verità col senno di poi sul peso: per non finire come una mongolfiera, è importante non incartarsi nei primi 4 mesi.
Fino a 25 anni ero di quelle che mangiavano tantissimo ed erano sempre molto molto magre. Dopo i 25, se mangiavo tantissimo prendevo mezzo kg, perdendolo rapidamente. Ho messo su 4 kg per la prima volta a 30 anni perchè sono rimasta seduta 3 mesi davanti a un pc a scrivere la tesi di dottorato, nutrendomi di Nutella. Il giorno dopo aver spedito la bozza finale, ho fatto il test con esito positivo. Ho cominciato male. Dopodichè ho scoperto che ogni volta che avevo le nausee, un bel pain au chocolat o un Cornetto Algida e mi passava. Alla fine dei primi 4 mesi ero già + 7 sul mio peso forma pregravidanza: tutto proseguì esponenzialmente.
Ho finito con +18 kg . Al ritorno dall'ospedale, 10 erano ancora con me.
Mi ha dato una grossa mano il mese a Pechino (lunghissime passeggiate e cibo cinese: fruttacarneriso, no formaggi, no vino, no dolci, no pane, no pasta) ma sono tornata come prima della tesi solo 9 mesi dopo. Non essendo mai stata a dieta, non avevo mai compreso quanto fosse brutto doversi privare delle cose buone ed evitare la propria immagine nello specchio all'uscita dalla doccia. A questo giro ho fatto occhio di esser giusta di peso nel mentre dei tentativi. Ho iniziato bene. Ho sopportato le nausee concedendomi 1 pain au chocolat ogni 10 che avrei voluto (idem col cornetto). Alla fine dei quattro mesi questa volta ero +2,5. Comunque finirà, ora sono tranquilla che stavolta non sarà un disastro.
6) La mia verità col senno di poi sulla gamba di donna che diventa piede di mammuth: c'è chi è più predisposta, chi meno. Indubbiamente io lo sono: calze a compressione graduata in aereo, piedi a mollo nel secchio di acqua fredda e ghiaccio al bisogno, piedi in alto mentre me ne sto parcheggiata seduta sul divano e soprattutto un bel tubo di gel alla vite rossa trionfalmente tenuto in frigo tra le varie salse, con il quale spalmare ginocchia, polpacci e caviglie.
5) La mia verità col senno di poi su quel che si può mangiare o meno: fai le tue considerazioni e poi segui la tua testa, fregandotene di quello che dicono gli altri. Io non sono immune alla toxoplasmosi, ma oltre ad evitare carni e salumi crudi e formaggi di latte non pastorizzato, ho anche deciso di evitare tutti i rischi di intossicazione alimentare che potrebbero scaturire dal pesce crudo, dai piatti riscaldati con uova non ben cotte o dai dolci con uova crude. Anche se chi mi ha invitato al sushi bar mi spergiura che sua cognata ci ha sempre mangiato anche in gravidanza ed è tutto freschissimo. Anche se chi mi ha offerto il tiramisù giura di conoscere il controllore delle galline che le ha certificate bio nella filiera da cui quelle uova sono uscite. Però ho continuato a mangiare moltissima verdura e frutta cruda (anche se non al ristorante), perchè senza il mio corpo si autodistruggerebbe prima della fine di questo post, lavandola con ancor più cura del normale. Anche se chi mi ha visto sgranocchiare ravanelli è inorridita perchè no, lei solo verdura cotta. Ho evitato il tonno per via del mercurio e l'alcool in toto, perchè anche se altre mi hanno detto che il loro gine dice che un bicchiere ogni tanto non è grave, per me è più frustrante bere mezzo spritz al mese che non bere affatto per nove mesi.
4) La mia verità col senno di poi sul nome: qualunque sia il nome che vi piace, tenete duro. Ci sarà sempre qualcuno che dirà noooo è bruttissimo, nooo fa ridere, nooo è cacofonico, noooo conosco una tizia che si chiama così ed è la piu grande mignotta del quartiere, nooo conosco un tizio che si chiama così è un uomo privo di palle e così via. Se non ve la sentite di essere assertivi con la persona di turno che vi domanda che nome avete in mente, potrete sempre optare per un sonoro: non abbiamo ancora deciso.
3) La mia verità con il senno di poi sui consiglieri: ci sono quelli non richiesti e quelli richiesti, provvedete ad alzare prima possibile lo scudo spaziale contro i primi, una volta che avrete deciso e selezionato accuratamente i secondi. Idealmente dei secondi fanno parte il ginecologo e l'ostetrica, un paio di persone che hanno già avuto figli del cui giudizio vi fidate e almeno una persona che sia più o meno vostra coetanea di appanzamento e abbia la vostra stessa lunghezza d'onda circa l'esperienza. Così potrete farvi quattro risate, quattro dubbi e quattro pianti insieme durante la gravidanza e, una volta spargolato, aver qualcuno a cui mandare sms a qualsiasi ora delle ventiquattro a disposizione durante i primi mesi, sapendo che nel giro di poco anche lei sarà sveglia e vi risponderà.
2) La mia verità col senno di poi sulla vita di coppia durante l'appanzamento: fate uno sforzo e ritagliate più spesso possibile dei bei momenti per voi due. Una candela rende speciale anche una cena di simmenthal e un'insalata. Anche il più semplice weekend può diventare una babymoon, quel che conta è l'attitudine da babymoon, se non c'è la possibilità di andare effettivamente da qualche parte di bello in particolare. Che dopo ci vuole un pochino di tempo per ritrovarsi.
1) Quando il ginecò mi comunicò che era necessario programmare un cesareo, piansi di paura e sgomento. Adesso invece mi sembrerebbe la soluzione migliore per organizzare al meglio gli spostamenti di nonni, nipote 1, marito etc. e l'idea di affrontare un parto naturale non mi entusiasma per niente, nonostante la garanzia francese della happydurale. La mia verità col senno di poi sul parto, è che il parto è come l'esame di maturità: puoi sentire milioni di storie di com'è andata agli altri, ma il tuo sarà comunque diverso. E in ogni caso, quando tre mesi dopo sarai all'università, non gliene fregherà più nulla a nessuno, te compresa, di che voto hai preso. Che tradotto in tempomamma, significa che tre settimane dopo il parto, non gliene fregherà più nulla a nessuno, te compresa, di da che parte è uscita la creatura.
E voi avete degli assi nella manica da consegnare al maremagnum della Rete ed eterno beneficio delle appanzate internaute?