Magazine Diario personale

ITA per chi googla "parto naturale dopo cesareo" & "epidurale"

Creato il 03 settembre 2012 da Valeskywalker @valeskywalker
Sono passati 13 giorni da quando e' nata Ali:, prima che i ricordi tecnici del parto svaniscano, lancio nel mare magnum di Internet la mia esperienza, a possibile beneficio di tutte coloro che ogni giorno cercano su google "parto naturale dopo cesareo" e "parto epidurale".
Qualche mese fa scrissi qui che secondo me il parto è come l'esame di maturità: puoi sentire milioni di storie di com'è andata agli altri, ma il tuo sarà comunque diverso. Tre settimane dopo il parto, non gliene fregherà più nulla a nessuno, te compresa, di da che parte è uscita la creatura.
Adesso che posso dire d'aver provato anche il parto naturale, che alcuni considerano il "vero" parto, mentre il cesareo sarebbe un succedaneo, non solo confermo il mio pensiero ma lo estendo: non esistono parti di serie A e parti di serie B, non ci si sente piu' o meno madre ad avere tirato fuori la creatura da sopra o da sotto, e se proprio volete una differenza tra cesareo e naturale, eccola: dopo il cesareo fa un male maledetto stare in piedi, dopo il naturale fa un male maledetto stare seduta. La dose di paracetamolo e' la stessa.*
*I tempi di recupero sarebbero in teoria piu' rapidi nel caso di naturale, ma se poi ti tocca una episiotomia da svariati centimetri, allora un cesareo facile passa piu' in fretta.
Siccome non avevo nessuno a cui lasciare la Viatrix, non ho fatto il corso pre-parto questa volta. E la volta precedente ho saltato le ultime tre lezioni, dove mi avrebbero insegnato la respirazione e la spinta, visto che fu deciso di fare il cesareo perche' la bimba era seduta a gambe incrociate.
Mi sono avviata verso il parto naturale
1) abbronzatissima (beh, dopo aver passato in Spagna la 35,36 e 37esima settimana, era il minimo
2) ignorantissima sul da farsi una volta giunta al momento topico: le uniche due istruzioni ricevute e trattenute
erano "quando hai contrazioni dolorose ogni 15 minuti, vai in ospedale" e "se si rompono le acque, anche senza contrazioni, vai in ospedale".
3) fiduciosissima nella maggica epidurale che in Francia viene somministrata a piu' di 2 terzi delle partorienti e per la quale avevo gia' avuto una visita con anestesista alla 34esima settimana, in modo da verificare di poterla ricevere senza allergie e danni,ed in quale dosaggio.
4) in formissima: una sciatica tremenda l'ultimo mese, ma solo + 12kg (la volta prima  +18 kg)
2 am, Le acque
Martedi' sera ho iniziato a sentire una sensazione come di bussare da sotto in su e la cosa e' andata avanti un paio d'ore.Alle due di notte mi sono svegliata di soprassalto zuppa fradicia. "come si fa a riconoscere quando si rompono le acque" e' una delle yahoo answers e frasi di ricerca google scritte in piu' lingue nel mondo, ebbene se per caso siete finite a leggere questo post perche' eravate alla ricerca di questa risposta, vi posso dire che non avrete dubbi: e' come se di colpo si aprisse un rubinetto e la faccenda dura svariati minuti...tutti quelli che ci ho messo ad alzarmi, bagnare tutto il pavimento fino al bagno, vestirmi, inzuppare tutti i pantaloni appena messi, vestire la Viatrix, scendere in auto col Senator, inzuppare il sedile, fare 15 minuti di tragitto,  entrare in ospedale e annunciarmi all'ostetrica di turno. Bagnando tutto il pavimento del corridoio.
Alle 2.40 sono sdraiata nella sala pre-travaglio
2.40 - 8.00 am Le contrazioni
Le contrazioni sono arrivate mezz'ora circa dopo la rottura delle acque. Fanno un male bestia, nulla a che vedere con quelle che prima avevo chiamato contrazioni. L'ostetrica di turno mi dice che devo inspirare e poi rilasciare l aria il piu piano possibile per sopportare meglio il dolore...ci provo senza successo all'inizio, poi ingrano ma comunque continua a fare un male pazzesco. Tra una  contrazione e l'altra, passata la prima ora, mi auto iberno in uno stato di sonno, per pochi minuti nessun dolore e poi si ricomincia: alle 8 di mattino ho raggiunto i famosi 4 cm di dilatazione necessari per procedere alla epidurale, ormai pensavo che sarei schiattata prima...meta' della bombola di acqua spray e' gia' andata, visto che fuori ci sono 35 gradi e mi pare di sudare l'anima nel senso letterale del termine.
8.00 - 15.00 L'epidurale ed il travaglio anestetizzato
Arrivano Gilbert, l'ostetrico di turno in sala parto che mi assistera' per le prossime ore a venire (fa un po' ridere che questo ragazzone di colore abbia scritto sotto il nome  la qualifica di "sagefemme") e l'anestesista. Mi fanno mettere seduta e l'anestesista mi dice di curvare la schiena come durante la visita preparatoria, io rovescio tutto il mio peso su Gilbert che mi sostiene (meno male che e' un ragazzone e non una ostetrica di 1 metro e cinquanta..) e arriva la puntura, onestamente non mi ha fatto nessun male, rispetto al dolore delle contrazioni. Accanto a me c'e' un serbatoio dove via via sara' rinnovata la dose di anestetico.
Dopo qualche minuto...si aprono le porte del paradiso. Di colpo la quiete, posso respirare, posso parlare. Ora che non ho assolutamente piu' male, mi rendo cono che avrei anche una famazza notevole, visto che e' dalle 8 della sera prima che non mangio nulla, ma mi tocca il digiuno...
Gilbert mi spiega che il mio travaglio sara' probabilmente ancora lungo ma e' un bene, visto che ho un utero cicatrizzato dal precedente cesareo. D'ora in poi staro' semisdraiata: con la schiena un po' su e le gambe incrociate, in modo che trottolina continui a scendere. Io posso riposarmi. Addirittura dormire. Quando alle 10.30 ritorna il Senator, che alle 7 mi aveva lasciato che gridavo dal male per andare a prendere la Viatrix dagli amici che ce l han tenuta per la notte e poi era rimasto con lei fino all'arrivo dei miei dall'Italia, mi trova dormiente e russante. Per tutto il tempo necessario ad arrivare a 10 cm, ho potuto scegliere se dormire o chiaccherare...Gilbert mi ha detto di approfittare di riposare il piu possibile in vista del rush finale.
15.00 Il parto.
10 cm.

Il Senator esce dalla stanza e si posiziona fuori in attesa.
Faccio presente a Gilbert, che mi prepara in posizione (io ormai non sento piu le gambe, i piedi e le dita dei medesimi, sono anestetizzata da 7 ore, nel frattempo ho sentito nascere 5 bambini nelle due sale parto accanto alla mia), che non ho ben presente com'e' che devo spingere. Lui mi risponde tranquillamente che mi diranno loro quando c'e' la contrazione e al 3,2,1,dovro' inspirare e poi rilasciare l aria piu' piano possibile, spingendo. Anche se non sento nessun motivo di spingere. Come se facessi la zumba: devo ripetere il gesto, cosi' come lo dicono.
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah ca fait mal putain!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
il grido proviene dalla sala parto accanto
sbianco: Gilbert, non e' che mi togliete l epidurale ora?
No, no, tranquilla, la madame di la' e' arrivata qua di 9 cm, non potevamo farle l'epidurale, per quello grida cosi'..
Il gineco' invita il Senator a entrare All together ma gli spieghiamo che siamo d'accordo cosi', al che lui commenta che se va bene a noi va meglio anche a lui, cosi' nessuno si deve preoccupare per il papa' che sviene.

Inizia proprio cosi': ti dicono contrazione,3,2,1 e inspira e spingi e rilascia l aria piano piano e ancora...
poi pausa
poi due di fila 
poi pausa
poi tre di fila
poi pausa
dopo un tempo a me parso lunghissimo, che anche senza dolore  da contrazione comunque spingere non e' indolore, specie perche' l'ostetrico contemporaneamente spinge sul pancione con le sue manone, il gineco' mi dice che deve fare un taglietto piccolo
quanto piccolo?
davvero piccolo
mi ricordo d'aver letto della faccenda dell episiotomia ma la cosa non mi mette di buon umore, d'altronde ormai non e' che posso star li a negoziare e se s'ha da fare...mi devo fidare e basta, e' lo stesso medico che mi ha cesarizzato e tutto e' andato bene...
3,2,1, e inspira e spingi e rilascia l aria piano piano e di nuovo....
ED OPLA'
eccola li'.
intanto che Gilbert porta la bimba al Senator (al quale diranno che han usato la ventosa perche' era troppo grossa..io non ricordo se me l hanno detto, comunque la testa e' tornata a posto senza bolle gia' il giorno successivo), il gineco' mi ricuce e mi rassicura sulla faccenda dell'episiotomia...che tutto tornera' come prima.
Il Dopo

Dopodiche' due ore per smaltire il grosso dell'anestesia, un po' di vomito (anche l'altra volta dopo l'anestesia del cesareo), nessuna contrazione (a differenza dell'altra volta), molto giramento di testa (ci sono 35 gradi, la seconda mezza bombola di acqua spray e' finita...)..
la pressione mi e' tornata normale tre giorni dopo, quando e' arrivata impetuosa la montata lattea (giusto 12 ore prima che dopo il cesareo)
i punti dell'episiotomia i primi cinque giorni facevano male quanto quelli del cesareo - anche se potevo ridere o tossire senza lo sconquasso che sentivo alla ferita del cesareo -  ora va decisamente meglio
to be continued?
oggi, dopo 13 giorni, dieci kg e mezzo sono gia' spariti.
la panza sembra un piccolo palloncino sgonfio e si nota poco, sotto le enormi tette piene di latte e pesanti come ghisa.
mi aspettano ancora 4 settimane di "poco camminare - poco stare in piedi" (con due bimbe e' una parola...) e poi la riabilitazione perineale, che l'altra volta non ebbi modo di fare: qua in Francia e' rimborsata persino dalla mutua tanto e' considerata necessaria...spero di poter dire tra qualche settimana che davvero tutto e' tornato come prima.
CONCLUSIONE PERSONALE SULL'EPIDURALE: in un paese che si dichiara democratico e laico,  dovrebbe essere garantita a chiunque desideri avvalersene, se sussistono tutte le condizioni necessarie e sufficienti per la sicurezza della partoriente e del bambino. Se a qualcuno piace l'idea di partorire con dolore, che si accomodi, lasciando alle altre la liberta' di avvalersi del progresso per poter vivere l'esperienza del parto in modo altrettanto pieno ma non doloroso. Dopo 13 ore e mezzo di contrazioni   sarei uscita coi nervi a pezzi, non avrei accolto  mia figlia al mio meglio  e sono felice di ricordare la sua nascita come un momento di gioia faticosa, non di gioia e dolore.





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