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Italia 0 - 1 UruGuai (bye bye Mondiali)

Creato il 25 giugno 2014 da Sommobuta @sommobuta
Italia 0 - 1 UruGuai (bye bye Mondiali)È stato breve ma intenso.
Coito interrotto.
In sostanza, sesso represso.
Per me è questa la sintesi perfetta del Mondiale Azzurro. Come avevo detto QUI, non riponevo grosse speranze, ma “hai visto mai la botta di culo” (cit.)
E invece no, la botta di culo non l’abbiamo avuta.
Siamo fuori.
Meritatamente, aggiungerei.
C’è una cosa che in molti dimenticano di dire, a proposito del Mondiale di Corea-Giappone del 2002. Perché la nostra Italia non era così malvagia come in molti dipingono, e non aveva nemmeno così tanti problemi di gioco. A giocare, giocava. Nemmeno un bruttissimo calcio. Solo che aveva una difficoltà tremenda a segnare (e dire che davanti c’erano mostri come Totti e Vieri, eh). Perché sì, Byron Moreno contro la Corea del Sud sarà stato uno stronzo, un incompetente e pure un venduto, ma pochi si ricordano (o molti si dimenticano di dire) che al 90°, sull’1-1, Vieri si mangiò un goal a porta vuota, da due metri, spedendo il pallone nelle tribune.
E quel goal avrebbe segnato un mondiale italiano diverso.
Italia 0 - 1 UruGuai (bye bye Mondiali)Corsi e ricorsi storici(?)
Io mi sono divertito ieri sera a vedere i 7 milioni di meme su Suarez, su Balotelli, sui soliti “miliardari sfaticati”. Quando l’Italia perde, una persona sana per i primi 10 minuti si incazza, poi l’incazzatura passa, e ci ridiamo su. È nel nostro DNA di italiani.
E va bene così.
Italia 0 - 1 UruGuai (bye bye Mondiali)
Ma è ingiusto attribuire a Moreno (returns) o al morso di Hannibal Suarez (nipote di quel Vlad di Transilvania famoso per un paio di canini mica male) l’esclusione dal Mondiale. Perché se è vero che Moreno ha condizionato la partita (ma come arbitro è famoso per il cartellino facile – se avete seguito la cronaca Sky di Caressa, lo ripeteva ogni 20 secondi dall’inizio della gara) e Suarez ha fatto quello che ha fatto, l’Italia il Mondiale l’ha perso semplicemente perché in 3 partite ha fatto 6 tiri e 2 goal.
Come cantavano, gli 883?
È la dura legge del goal,
Fai un gran bel gioco però,
Se non hai difesa gli altri segnano,
E poi vincono.
E noi non abbiamo avuto nemmeno quel “gran bel gioco”. Se avete seguito la mia fanpage sapete che sin da subito ho gridato orripilato al tiki taka italiano. Ma anche in questo siamo geniali, sfoderiamo un tipo di gioco non nostro nell’anno in cui questo tipo di gioco è stato annichilito e si è dimostrato inadatto persino per coloro che l’hanno inventato.
Italia 0 - 1 UruGuai (bye bye Mondiali)Disse Del Bosque...
Inutile, poi, dare le colpe ai singoli. Le partite si vincono in 11 e si perdono in 11.
Poi, sì: dare addosso a Balotelli è facile come sparare sulla Croce Rossa (diceva ieri 88Ferro: “Se Balo è un fenomeno, Neymar cos’è?”), dire che Tizio o Caio non corrono (o non giocano, o "non si vedono"), o che Prandelli non ha avuto uno straccio di idea, pure.
Quello che da spettatore, però, dà più fastidio, è il cercare di trovare scuse plausibili per non ammettere di essere, tutto sommato, dei “pipponi”.
Su tutte: “FA CALDO”.
Ora, se io fossi un calciatore, e mi convocassero per giocare un mondiale, sarei talmente tanto felice che con una temperatura minima di 40° gradi all’ombra pur di giocare, giocherei col cappotto.
Per dire.

Ma è andata così.
Breve ma intenso.
Coito interrotto.
Sesso represso.
Inizia il “solito” valzer dello scaricabarile, del rimpiazzo, del “facciamo piazza pulita”, del “diamo largo ai giovani”. Il guaio è che abbiamo perso l’abitudine, di dare largo ai giovani. I “nostri” giovani al primo mondiale (penso a Verratti o a Darmian) hanno 23-24 anni.
Quelli delle altre squadre, 19 (vedi Gimènez).
Il che vorrà dire che al prossimo mondiale, uno come Gimènez sarà ancora giovanissimo, e avrà già alle spalle un mondiale disputato. I nostri “giovani” di oggi, invece, saranno già nel pieno della maturità agonistica, e vicini ai 30.
Praticamente un abisso di forza, resistenza ed esperienza.
Italia 0 - 1 UruGuai (bye bye Mondiali)
Pure in Holly e Benji non facevamo una bellissima figura...
Una volta, coi Totti, i Maldini, i Baggio, i Buffon, si faceva così: li si faceva esordire a 16/17 anni, e a 20 anni erano già risorse utili per prima squadra e per la nazionale.
Oggi?
Oggi rimangono eterne promesse.
Come quelle del rinnovamento del calcio italiano.
In ogni caso, se volete farvi (di nuovo) una risata, potete ricanticchiare questa. Vi darà il buonumore...

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