Io mi ricordo bene – anche se ero un ragazzino – le fotografie delle file lunghissime dei cittadini sovietici intenti ad accapparrarsi i beni di prima necessità nell’URSS agonizzante della cura Gorbaciev. Ma quella sopra non è una foto scattata a Mosca o a Volgograd. Si tratta dei cittadini di Gaeta che fanno la fila per poter portare a casa un pò d’acqua per le necessità quotidiane. I nostri liberali da pizzeria, immagino, diranno che si tratta del solito disservizio di una società statale (municipalizzata) dedita ai consueti traffici clietelari, piuttosto che all’erogazione di un servizio ai cittadini. No, sbagliato. La società erogante il servizio è una società privata, l’Acqualatina.
Che lezione trarne? Forse più d’una. Ma io penso a quelle foto e a quei pezzi sugli orrori del comunismo che non era in grado di garantire un tubetto di dentifricio. E allora penso che la nostra “libera” stampa è diventata afona quando il capitalismo non riesce a garantire manco l’acqua. Abbiamo forse bisogno di un pò di glasnost gorbacieviana?