Il tecnocrate Mario Monti sta per tentare di formare l'ennesimo, maledettissimo, governicchio tecnico di questa Repubblica. Esattamente come gli altri, sarà utile per riaffermare il totale dominio dell'economia capitalista sulla politica.
Monti altro non è che l'esecutore del diktat europeo: tagliate per risanare, per poi reinvestire nella linfa nutritiva per le banche, ovvero i titoli pubblici. Quindi: tagliate per indebitarvi di nuovo e così via. Il che si traduce nella semplicissima formula: il popolo paga e le banche si nutrono ed ingrassano.
A badare bene, è quel che accade in tutto il mondo a partire dalla nazione capitalista per eccellenza, già tecnicamente fallita e che sopravvive solo grazie all'innalzamento del tetto del deficit: gli USA.
Ecco perché diciamo spesso che il Capitalismo è uno zombie tenuto in piedi da chi sopravvive grazie alla sua opera distruttrice. Quando capiremo che l'impianto europeo nel suo insieme è solo collegato alle scelte del Nuovo Ordine Mondiale ed ha l'unico compito di stabilire un dominio fondato sulla divisa unica quale strumento operativo delle banche e dei grandi gruppi finanziari, non sarà mai troppo tardi.
Non ci bastano gli esempi, contrapposti e alternativi, di Islanda e Grecia. Ci passeremo anche noi per una porta molto più stretta della cruna dell'ago raccontata da Cristo. Qui si fanno passare i poveri e gli emarginati, da quella porta, diretti verso il macello sociale.
Il primato è sempre più dei ricchi e potenti. Sarà per questo che Satana veniva descritto come il Principe di questo mondo?
Avremmo solo da compiere la scelta opposta: fuori dal Capitalismo e da questa Europa, che più lontana dalla vera democrazia parlamentare non potrebbe essere. Torniamo alla sovranità monetaria, scegliamo la nazionalizzazione di banche e delle principali industrie, e sviluppiamo la difesa del territorio e delle energie rinnovabili e soprattutto una idea di continente unito a partire dai popoli e dai loro sogni e bisogni.
Monti è un incubo, non la soluzione.