Italia attenta ma non basta, gap imbarazzante: decide Pedro

Creato il 06 marzo 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
mar 6, 2014    Scritto da Edoardo Schiesari    Calcio, Sport 0

Italia attenta ma non basta, gap imbarazzante: decide Pedro

Spagna – Italia era solo un amichevole. Vero. Molti degli uomini scesi in campo nella fredda serata di ieri al Calderón di Madrid non erano tra i titolari: Prandelli ha voluto dare l’opportunità a diversi giocatori che quest’anno si sono distinti durante il campionato di conquistarsi definitivamente la convocazione per il Brasile. Spazio quindi alla coppia di bomber granata Cerci-Immobile, al difensore del Parma Paletta, al rinato Osvaldo, a Thiago Motta e all’ex bianconero Giaccherini.

Una formazione ancora da collaudare, priva dei punti di riferimento capaci di portarci in finale agli Europei di due anni fa, ad eccezione di Gigi Buffon. Non contava ottenere la vittoria, non contava il risultato vero e proprio. L’obiettivo, tuttavia, era quello di riuscire a impostare il proprio gioco, mettere in difficoltà la Spagna, resistere al frenetico fraseggio targato Barcellona e puntare sulle ripartenze.

Non è stato fatto. Rare le occasioni per andare in rete (palo di Cerci e un’occasione sprecata di Osvaldo davanti alla porta, dopo essersi liberato dai difensori dopo uno spettacolare passaggio di tacco di Marchisio), poco possesso palla, troppa imprecisione a centrocampo, specie da parte di Montolivo e Thiago Motta: la squadra non è riuscita a impostare il contropiede, dopo poco più di tre passaggi la palla veniva riconquistata dalla Roja, e molto spesso Osvaldo e Cerci si son visti costretti a puntare l’avversario per riuscire a superare la trequarti avversaria. La situazione è migliorata grazie all’ingresso di Pirlo in campo, che ha dato maggiore stabilità alla squadra, e il commissario tecnico ha tentato di incrementare la dinamicità a centrocampo inserendo Giaccherini: ma non è bastato.

La superiorità fisica degli spagnoli è quasi imbarazzante, sono molto più veloci degli Azzurri. Se la si somma alle indiscusse abilità tecniche e al raro cinismo sotto porta, la sconfitta è l’unica certezza: si può soltanto tentare di arginare i danni ed evitare l’umiliazione. Un applauso va invece alla retroguardia, ieri sera composta da Barzagli, Paletta (il cui esordio in maglia azzurra è stato elogiato a più riprese dal CT e dai media), Maggio e Criscito (ammonito e sostituito da un Abate in ottima forma). La difesa è stata attenta, in più occasioni gli avversari si son visti sfilare il pallone dai piedi proprio a due passi dalla porta di Buffon. I danni sono stati limitati al minimo, e sull’unico goal della partita, messo a segno da Pedro, si è trattato di una questione di sfortuna: il goleador ha calciato male traendo in inganno il portiere, beffato poi dal pallone che gli è rimbalzato sotto le gambe ed è strisciato dentro la rete.

Prandelli ha capito come evitare la disfatta, ma non la sconfitta: per sperare di portare a casa la vittoria il lavoro da fare è ancora molto lungo. La nostra Italia ha già dovuto soccombere contro la Spagna in Confederations Cup ai calci di rigore e in finale agli Europei del 2012: da qui a giugno si prospettano lunghe notti insonni.


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