I cardini del "patto" promosso fra le forze (auto)definitesi progressiste e riformiste sembrerebbe basarsi su una "carta d'intenti" arricchita da un titolo propenso a liberare larghissime interpretazioni, moltissimi punti di vista: "Italia. Bene Comune". Niente di più vero, sembrerebbe: specialmente in questa tragi(comi)ca contemporaneità è fondamentale perseguire la realizzazione di un bene collettivo che sappia "avvolgere" il maggior numero possibile di italiani. Gli schieramenti fino ad ora coinvolti nella sottoscrizione del progetto sono tre: Pd, Sel e Psi. E' solamente da queste "parti" che può provare a (ri)partire una rinascita? Dovrà spettare a questi Partiti l'onere di riabilitare l'onore di un Paese devastato da cima a fondo? Quale approccio e quanti sforzi sarà necessario perseguire per proseguire la strada stabilita da quello che i più identificano ormai come "montismo"? Può l'etica di un percorso "sinistro" coniugarsi ed "adeguarsi" alla necessità di proseguire politiche di rigore a scapito di investimenti sulla crescita sempre più urgenti? Basterà una carta d'intenti per siglare una coerenza di percorso, fra primarie e necessità di governi "pro tempore"? A domande come queste è essenziale rispondere, provando a mettere però i fatti davanti ai semplici intenti: annunciare alleanze sulla base di semplici "principi" è un'opera che rischia di franare di fronte alla "declinazione" degli intenti pratici. I punti fondamentali di questo primo ed embrionale "patto" sono i seguenti:
- Europa: "La crisi che scuote il mondo mette a rischio l'Europa e le sue conquiste di civiltà. [...]non c'è futuro per l'Italia se non dentro la ripresa ed il rilancio del progetto europeo." Parlare di Europa sarà possibile solamente impostando una piattaforma che sappia impegnare "i progressisti" nel promuovere un accordo di legislatura assieme alle forze del cosiddetto "centro liberale";
- Democrazia: "Dobbiamo sconfiggere l'ideologia della fine della politica e delle virtù prodigiose di un uomo solo al comando." Di pari passo, quindi, potere da estendere anche alla consapevolezza collettiva (migliorando anche l'informazione, nds). D'altro canto, invece, emerge la necessità inderogabile di avere una politica che sappia "recuperare autorevolezza, promuovere il rinnovamento, ridurre i suoi costi e la sua invadenza in ambiti che non le competono";
- Lavoro: parola che sappia diventare "parametro di tutte le politiche". (Ri)definire gli argini del lavoro significherà alleggerire il peso sul lavoro e sull'impresa, attingendo alla "rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari";
- Uguaglianza: insistere sul "superamento delle disuguaglianze di genere", sottolineando come "nessun discorso sta in piedi se non si rimette il Sud al centro dell'agenda";
- Libertà: parola da intendersi come "possibilità concreta per le giovani generazioni di costruire i propri progetti di vita". Documento esclusivamente rivolto ai giovani senza futuro, dunque? Libertà significante anche necessità di oltrepassare gli "aspetti giuridicamente insostenibili" nel campo della legge di procreazione assistita, garantendo "piena applicazione" alla legge sull'aborto;
- Sapere: "la scuola e l'università italiane, già fiaccate da un quindicennio di riforme inconcludenti e contraddittorie, hanno ricevuto nell'ultima stagione un colpo quasi letale. Ora si tratta di avviare un'opera di ricostruzione vera e propria." Ricostruire, dando spazio a progetti specifici per riabilitare il pilastro più importante per alleviare i dolori del Domani;
- Sviluppo sostenibile: di fronte alla necessità di ridare "centralità alla produzione" sarà più che mai necessario insistere su una politica industriale "integralmente ecologica";
- Beni Comuni:"salute, istruzione, sicurezza, ambiente" sono campi dove, in via di principio, "non deve esserci nè ricco nè povero. Perchè sono beni indisponibili alla pura logica del mercato e dei profitti";
- Diritti: dalla concessione della cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati e cresciuti nel nostro Paese all'urgenza di una legge contro l'omofobia, fino ad arrivare alla necessità di dare "sostanza normativa al principio [...] per cui una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico";
- Responsabilità: parola capace di riassumere i cosiddetti "impegni espliciti e vincolanti", assunti dalle forze che compongono la coalizione perchè "l'Italia ha bisogno di un Governo e di una maggioranza stabili e coesi". La declinazione di questa garanzia dovrebbe coincidere con la necessità di "sostenere in modo leale e per l'intero arco della legislatura l'azione del premier scelto con le primarie" che avrà anche "la responsabilità di una composizione del governo snella, sottratta a logiche di spartizione". Quali provvedimenti seguire in caso di controversie su specifici atti parlamentari? Serviranno (ma basteranno?, nds) "votazioni a maggioranza qualificata dei gruppi parlamentari convocati in seduta congiunta."
Per saperne di più:
"Europa, lavoro, diritti e responsabilità: ecco i cardini dell'alleanza", L'Unità, 14-10-2012;
"La 'Carta d'Intenti' del Centro-Sinistra", ilpost.it,
(http://www.ilpost.it/2012/10/13/la-carta-dintenti-del-centrosinistra/2/)
"La nuova legge elettorale: Pd, Sel e Psi senza maggioranza", Pubblicogiornale.it,
(http://pubblicogiornale.it/politica/la-nuova-legge-elettorale-sel-pd-e-psi-senza-maggioranza/)