di Andrea Garufi - 24 giugno 2014
L’ennesimo
fallimento della nazionale, così come nel 2010. Un’avventura brasiliana partita benissimo, come gli
azzurri non ci avevano di certo abituati, ma le due sconfitte consecutive con
Costa Rica ed
Uruguay e a successiva eliminazione sono affrontate lucidamente dal capitano
Gigi Buffon, che ammette con onestà i limiti e la debacle della compagine allenata da
Prandelli:
“E’ un giorno molto triste per noi come movimento calcistico, come gruppo e come singoli giocatori e come nazione. E’ un fallimento, è inutile negarlo o girarci intorno. E come tale ci lascia solo delle sensazioni di frustrazione. Non so da dove sia nato questo fallimento. Avevamo cominciato bene la competizione e c’eravamo forse fatti delle aspettative un po’ troppo importanti, ma poi ci siamo dovuti scontrare con la dura realtà, quella di una squadra che ha fatto le ultime due gare senza segnare, creando poco, siamo usciti meritatamente.“
NO AI PROCESSI – Il portierone azzurro non accetta però processi sommari, e precisa: ““Futuro? Sicuramente dopo il Mondiale del 2010 ci sono state due competizioni nelle quali abbiamo ben figurato, ma quello che sicuramente si pretende è la massima serenità di giudizio e la massima correttezza da parte di tutti. Spesso e volentieri si sente dire che c’è bisogno di ricambi, che Pirlo è vecchio, che Barzagli, Buffon e De Rossi sono vecchi, ma quando c’è da tirare la carretta questi sono in prima fila.“
Andrea Garufi