'Italia, come stai?': Molfetta, una certezza nel taekwondo

Creato il 09 maggio 2011 da Federicomilitello

I Campionati del Mondo di taekwondo hanno portato in dote all'Italia la medaglia di bronzo di Carlo Molfetta nei -87 kg, confermatosi sul podio dopo l'argento del 2009. Il 26enne romano da ormai tre stagioni non fallisce un solo grande appuntamento, come dimostra anche la medaglia d'oro europea conquistata nella passata stagione. Singolare la progressione agonistica di questo atleta: rivelatosi a soli 17 anni come grande talento della disciplina, quando colse l'argento iridato nei -67 kg, partecipò ai Giochi di Atene 2004; successivamente, dopo un bronzo nei -72 kg agli Europei di Riga 2005, l'alfiere tricolore è andato incontro ad un quadriennio travagliato, caratterizzato dalla carenza assoluta di risultati e dalla mancata qualificazione alle Olimpiadi di Pechino 2008. Nel 2009, però, si verificò la svolta: il campione azzurro, infatti, decise di cambiare radicalmente categoria, diventando un peso massimo e conservando allo stesso tempo quella velocità che lo aveva contraddistinto nelle categorie minori. Attualmente l'atleta italiano è in grado di vincere in qualsiasi competizione, grazie ad una ferrea determinazione ed a qualità tecniche che ne fanno uno dei migliori interpreti in campo internazionale (non a caso è il n.1 del ranking mondiale). Se Molfetta costituisce una solida certezza in vista dei Giochi di Londra 2012, il Bel Paese potrà contare ancora una volta anche su Mauro Sarmiento, già argento olimpico in carica e quinto nella rassegna iridata appena conclusa. Preoccupa, invece, l'eliminazione al primo turno di Veronica Calabrese, unica esponente del gentil sesso a nutrire fondate ambizioni non solo di qualificazione alla rassegna a Cinque Cerchi, ma anche di medaglia. Al di fuori dei soliti noti, però, il taekwondo italiano fatica a proporre interessanti nomi nuovi, con giovani come Claudio Treviso e Cristian Clementi che attualmente occupano posizioni discrete in campo globale, ma ancora piuttosto distanti dal vertice. Urge investire sin da ora sui talenti del futuro per non farsi trovare impreparati in vista del prossimo quadriennio.
Federico Militello

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