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Italia, Conte: ”Balotelli adesso gioca, fuori dal campo interessa poco, abbiamo tanti infortuni, Insigne? Dispiace”

Creato il 10 novembre 2014 da Tuttocalcio @cmercato24h

Italia, Conte: ”Balotelli adesso gioca, fuori dal campo interessa poco, abbiamo tanti infortuni, Insigne? Dispiace”

Antonio Conte in conferenza stampa ha fatto il punto sulle convocazioni di ieri e sulla gara contro la Croazia:

Su Balotelli: “Un mese fa avrei dovuto spiegarvi la non convocazione, oggi perché l’ho convocato. La risposta è semplice: questa Italia, dopo la delusione mondiale, sta cercando di costruire un qualcosa di bello che ci possa portare alla qualificazione e ad un buon Europeo. Era previsto il fatto che Balotelli venisse chiamato per essere valutato, anche perché non si può giudicare per sentire dire. Sicuramente è giusto che ci sia una valutazione da vicino. Ne ho sentite dire tante in giro, preferisco valutare i calciatori anche perché è giusto testarli e valutare l’affinità tecnico-tattica con la mia idea di gioco, e l’affinità mentale. Convocato nel suo peggior momento? Gioca titolare nel Liverpool, tanti altri giocatori non giocano neanche da titolare. Forse è meglio che arrivi in un momento non positivo, sarà a disposizione della Nazionale e lo valuterò da vicino. Lo stesso discorso vale per Cerci, sono patrimoni che all’estero stanno trovando difficoltà. E’ mio dovere di allenatore valutare quello che possono dare alla Nazionale. Escludere giocatori a priori mi sembra una sciocchezza. Detto questo, penso che la prossima volta eviterete di chiedere chi ci sarà e chi no. Convocato per lo sponsor? Parliamo di cose serie…”.

Pensare come “noi” invece che come “io” può valere anche per Balotelli? “Qui tutti i giocatori sono uguali, Mario è uno dei cinque attaccanti. Se sta bene gioca, sennò va in panchina o in tribuna. L’errore sta a monte, scindere Balotelli dagli altri non va bene. Mario è uno qualsiasi, fa parte dei 26 calciatori. Siete voi che ne parlate… Qua ci sono porte girevoli: ci vieni una volta e ci puoi non venire più”.

Balotelli un’altra sfida personale? “Più che sfida nei confronti di qualcuno, io cerco di migliorare la squadra e le sue potenzialità. Sto cercando in questo percorso di costruzione di trovare dei calciatori che aumentino la qualità della Nazionale, è giusto cercare nuove strade. Mi riferisco a Soriano, Bertolacci, Cerci, Balotelli… Mi sembra una cosa molto normale. Non è una sfida personale, altrimenti vedendo i trascorsi non sono tanto ottimista”.

Balotelli giovane ma esperto? “Sicuramente ha un’esperienza in azzurro importante, ha partecipato ad un Mondiale e a un Europeo, ma non basta perché dovrà riempire il mio occhio, dovrà dimostrarmi di rientrare in una certa idea di calcio. Se sta bene giocherà, non ci sono priorità assolute. Gli altri quattro attaccanti mi hanno già dato risposte importanti, partono avvantaggiati”.

Balotelli in discoteca dopo la sconfitta col Chelsea? “Non mi va di entrare in discorsi di club. So soltanto che quando ero allenatori di un club dopo la partita ognuno si comportava come meglio credeva. Il problema è che adesso su ogni situazione si cerca di approfondire, mi dispiace per lui però oggi è qua e deve dare delle risposte qua. E’ importante per tutti, lo valuto per quello che farà con noi. Non mi lascerò condizionare da elementi esterni, però sapete qual è il mio pensiero e quali sono le mie regole”.

Il campionato italiano? “In settimana ho parlato con Lippi per fargli i complimenti per il terzo scudetto consecutivo e mi faceva riflettere sotto questo punto di vista delle difficoltà che ci sono nel nostro campionato, dicendomi che ai suoi tempi in Italia il 64% dei giocatori erano italiani, oggi si è dimezzato questo dato. Ci deve allarmare, ci deve far capire la difficoltà che stiamo affrontando a livello nazionale ed europeo. Il problema è che bisogna trovare un modo per cercare di aumentare i calciatori italiani nel nostro campionato, sarebbe un’ottima cosa anche per me visto che devo fare delle scelte”.

Balotelli invece che Okaka? “Penso che Mario sia centravanti titolare del Liverpool e spesso e volentieri le considerazioni su un giocatori vengano fatte in base al gol. Noi l’abbiamo seguito ed ha cercato sempre di dare il massimo, a volte ci è riuscito altre no. E’ un giocatori di 24 anni con un europeo ed un mondiale alle spalle, non è l’ultimo arrivato. La Nazionale ha bisogno di continuità, se ogni tre minuti di Serie A convochiamo tutti allora non diventa un’ambizione arrivare qua. Okaka come altri stanno facendo bene, Matri e Quagliarella non stanno facendo male. C’è un percorso di crescita che mi è stato affidato, le scelte le faccio io. Questo percorso prevede che oggi Balotelli sia qui a dimostrare di poterci stare, se non lo dovesse dimostrare ce ne faremo una ragione. Uno cerca di fare il proprio meglio, se a qualcuno non piacciono le convocazioni…”.

Gli infortuni? “Sicuramente non è un periodo fortunato, abbiamo tanti infortunati anche a livello difensivo. Astori, Bonucci squalificato, Barzagli out, Romagnoli, che poteva essere con noi, poi Giaccherini, Florenzi, Pirlo… Non siamo fortunati, detto questo sfruttiamo questo momento per vedere altri giocatori. Ci guardiamo intorno per scegliere chi premiare e far entrare in pianta stabile in questo gruppo”.

Balotelli quinto nella gerarchia? “Non ci sono gerarchie particolari, dico che gli altri quattro sono più avanti rispetto a lui perché hanno già lavorato con me. Se poi in una settimana mi dimostrerà che ha raggiunto gli altri a livello di concetti, voglia, entusiasmo, passione, allora saranno ribaltate queste gerarchie.

El Shaarawy e Cerci fra i centrocampisti? “Sono due alternative, due esterni offensivi, vogliamo provare qualcosa che ci possa portare ad avere uno o due calciatori sull’esterno che ci possono saltare l’uomo”.

De Rossi da difensore centrale? “Verratti non sta benissimo, sta facendo risonanza per vedere come sta l’adduttore. Diciamo che si riduce ancora di più il discorso del voler provare determinate situazioni. Vediamo dopo la risonanza che decisione prendere, se farlo rimanere oppure no”.

Criscito? “Sta giocando nello Zenit, lo stiamo seguendo. Penso che quando abbiamo una moria di difensori centrali sia stato più giusto chiamare un calciatore che conosce questo tipo di sistema e non avventurarci. Continuiamo a monitorare tutti”.

Insigne? “Dispiace, l’ho sentito mentre si stava preparando per l’operazione”.


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