Negli ultimi tempi molti si domandano se il nostro Paese sia in grado di farcela o se il suo destino sia quello del default. Gli avvenimenti di questi giorni (Governo Monti e manovra salva-Italia, borse in salita e spread in discesa), fanno ben sperare, ma i sacrifici da fare sono enormi.
Molti risparmiatori si stanno chiedendo cosa fare, condizionati anche dalle notizie che i media propinano tutti i giorni e che riguardano la sicurezza degli investimenti, soprattutto dei titoli di Stato italiani. Alcuni stanno pensando di portare i soldi all’estero, soprattutto al sicuro in Svizzera, ma non sanno in pratica come fare.
A prescindere dal fatto che è da tempo che suggeriamo di comprare Bot e Btp, essendo fiduciosi in una ripresa dell’Italia, è giusto anche dare qualche informazione su come portare i soldi in Svizzera.
La soluzione più semplice è quella di rivolgersi direttamente ad una
filiale in Italia della banca svizzera dove si vogliono indirizzare i soldi, e farsi fare un bonifico dal conto corrente. Inoltre la banca chiarirà tutti i dubbi del risparmiatore.
L’altra soluzione è quella di mettere il contante in una valigetta e recarsi direttamente in Svizzera. Si possono portare non più di 10.000 euro a volta. Se si supera questa cifra occorre dichiararlo e compilare alla dogana alcune dichiarazioni (il modulo si trova sul sito www.agenziadogane.gov.it).
Se il modulo non viene compilato e si viene scoperti, si va incontro al sequestro amministrativo fino al 40% dell’importo che eccede il limite dei 10.000 euro (in pratica se si tenta di portare in Svizzera 20.000 euro, ne sequestrano 4.000). Oltre a questo è prevista anche una sanzione, sempre calcolata sulla parte eccedente i 10.000 euro, di un ulteriore 40% (altri 4.000 euro), con un minimo di 300 euro.
Inoltre occorre inserire nella dichiarazione annuale dei redditi la consistenza dei soldi depositati all’estero, sempre che superino i 10.000 euro, e va anche dichiarato ogni eventuale provento.
La Guardia di Finanza è molto attenta su queste operazioni e solo nel 2010 ha scoperto alla frontiera con la Svizzera la bellezza di 87 milioni di euro non dichiarati.