L’Italia ancora non ha recepito la direttiva Ue sulla restrizione dell'uso di alcune sostanze pericolose usate nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche
Le apparecchiature elettriche ed elettroniche italiane contengono ancora troppe sostanze pericolose e se l’Italia non farà qualcosa per applicare le regole di restrizione Ue allora dovrà pagare una multa salatissima. Entro due mesi, come sollecita la Commissione europea, il Bel Paese dovrà recepire in maniera corretta la direttiva.
L'Italia secondo la Commissione europea ‘non ha provveduto a mettere in atto una serie di misure’. Tra queste misure vi è la riformulazione della direttiva sulla restrizione dell'uso di alcune sostanze pericolose usate nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche(RoHS), che avrebbe dovuto essere in vigore nella legislazione interna entro il 2 gennaio 2013. Ma mancano anche misure sull'esenzione di alcune apparecchiature che contengono piombo e cadmio, due direttive collegate con la stessa scadenza di attuazione. Dopo il mancato rispetto dell'Italia del termine previsto, la Commissione europea ha inviato lettere di avvertimento formale il 21 marzo scorso. Ma dal momento che la nostra nazione non ha ancora colmato le sue lacune, l'esecutivo Ue ha deciso di inviare tre pareri motivati. Se l'Italia non provvederà a mettersi in regola nell'arco di due mesi, rischia di finire davanti alla Corte europea di giustizia.
gc
21-11-2013