Il Pil non aumenta, anzi diminuisce, l’inflazione non aumenta, anzi diminuisce, i consumi non aumentano, anzi diminuiscono, ma c’è qualcosa in questo Paese che aumenta?
Sì! Le tariffe pubbliche.
+19,1% negli ultimi quattro anni.
E’ record europeo?
No, ci batte la Spagna (+23,7%) che però partiva da un livello più basso del nostro.
La media europea è stata dell’11,8%. Ad abbassarla, in particolare (ma avevate dubbi?), il dato della Germania le cui tariffe pubbliche sono aumentate, nello stesso periodo, soltanto del 4,2%.
In Italia, ma anche questa è tutt’altro che una sorpresa, a pesare è soprattutto una fiscalità senza confronti (in quel campo non ci batte nessuno), con buona pace di Renzi che ci racconta la storiella, alla quale però nessuno crede più, della diminuzione delle tasse.
Diminuiscono drasticamente invece i consumi, sia delle famiglie che delle imprese, che, di conseguenza, riducono sensibilmente la quantità di rifiuti prodotta. Eppure da noi soltanto nell’ultimo anno, con il passaggio dalla Tares alla Tari l’aumento della tariffa di “igiene ambientale” è stata del 12,2%!!! Con un’inflazione ferma allo 0,3%.
Ma se anziché fermarci agli ultimi 4 anni prendiamo in esame gli aumenti avuti nell’ultimo decennio, beh! Ci torna su il pranzo di Natale!
A fronte di un’inflazione del 20,5%, dal 2004 ad oggi l’acqua è aumentata del 79,5%, i rifiuti del 70,8%, l’energia elettrica del 48,2%, i pedaggi autostradali del 46,5%, i trasporti ferroviari del 46,3%, il gas del 42,9% ed i trasporti urbani del 41,6%.
E’ chiaro ora che andando avanti di questo passo il declino dell’Italia sarà irreversibile?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro