Italia vs All Blacks

È la sfida che un po' tutti attendono perché, anche se il risultato della partita è facilmente prevedibile, lo spettacolo di vedere gli All Balcks affrontare la propria nazionale ha sempre qualcosa di affascinante.
Il risultato questa volta lo si dava già forse troppo per scontato dopo l'esperienza di sabato scorso contro il Tonga, partita vinta dagli azzurri, ma con un gioco poco brillante e ed una squadra poco emozionante per tutta la partita.
Invece qualcosa è successo in questi sette giorni, nonostante il risultato finale che segue il copione 42-13, la maggior parte della partita è stata ben equilibrata tanto che il primo tempo era finito con un notevole 13-7 e solo gli ultimi 30 minuti hanno portato la disfatta.
Certo il risultato che conta è quello al momento in cui finisce l'incontro e logorare l'avversario può essere una tattica in uno sport come il rugby, ma giocare una partita così contro la nazionale della Nuova Zelanda è un successo di per sé.
Partita giocata così bene dagli italiani che alla conferenza stampa Steve Hansen, allenatore della Nuova Zelanda, prima che i giornalisti potessero iniziare con le loro domande ha voluto complimentarsi con i nostri giocatori per il livello dimostrato. "Il pubblico è andato a casa soddisfatto", ha detto Hansen, aggiungendo che "se l'Italia vuole diventare una grande squadra deve imparare a giocare e oggi lo ha fatto, tanto che siamo stati per circa un'ora una meta a testa".
In puro stile rugbistico a metà del secondo tempo è apparso in curva nord il bellissimo striscione: ”18.743 chilometri ci dividono, 18.743 birre ci uniscono”. Godiamoci quindi il terzo tempo ed aspettiamo sabato prossimo quando a Firenze dovremo affrontare l'Australia.