Italiana uccisa a New York: arrestato assassino

Creato il 01 dicembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
Folletto
 «C’è un corpo, c’è un cadavere laggiù» avrebbe detto la voce con un marcato accento straniero la notte in cui Rita Morelli, la 36enne di Spoltore che viveva da cinque anni nella Grande Mela, è stata uccisa. 
Una chiamata da una cabina telefonica, dunque, prima che il fidanzato ne scoprisse il cadavere, denunciava alla polizia la presenza del corpo poi accertato essere di Morelli. 
Le indagini erano subito iniziate a tappeto tanto da vociferare, nel giro di poche ore, il nome di un presunto assassino, tale Carlos, poi rivelatosi estraneo alla vicenda. Ma l’inchiesta non si è fermata anzi. 
I poliziotti semplicemente chiamando, uno ad uno, tutti i contatti presenti sulla rubrica di Rita, sono riusciti, pare, a fermare il vero presunto assassino. Almeno è quanto scrive questa mattina il quotidiano New York Daily News:«I poliziotti avrebbero trovato l’assassino». 
Ma sono ancora poche le informazioni che trapelano sull’arresto e, una di questa riguarderebbe una confessione. Pare che ad aver chiamato il 911 (il numero di telefono per le emergenze americano), a soli tre isolati dalla cabina telefonica da dove è partita la telefonata, sia stato Bakary Camera, 41 anni, immigrato dal Gambia al Bronx newyorkese.
 Lo affermano gli inquirenti che, nel corso della telefonata, hanno riscontrato una marcata somiglianza nel tono e nell’accento dell’uomo e, tracciando il segnale della chiamata, sono arrivati a casa di Camera al quarto piano di Valentine Avenue. 
Raggiunto l’appartamento dell’uomo, Camera si è rifiutato di aprire la porta. Gli agenti non ci hanno pensato due volte a sfondare giù la porta e davanti ai loro occhi, l’uomo disteso sul divano ed intento ad accoltellarsi. 
Gli uomini lo hanno fermato prima che si facesse troppo male e l’hanno ammanettato. Secondo il rapporto di polizia riportato dal New York Daily News l’uomo avrebbe confessato di aver ucciso Rita e per questo è stato accusato di omicidio di secondo grado. 
Resta ignaro, al momento, il movente del delitto. 

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