Ormai é palese a tutti che sempre più italiani scelgono di andare all’estero forti di un livello di padronanza della lingua più alto rispetto al livello medio europeo.
Ah-a!!! Scommetto che hai appena esclamato macche cavolate sta dicendo questa qui?!!
Ma prima che scaldi i motori e chiudi il sito, ti racconto di una ricerca condotta da Kaplan International, leader nell’organizzazione di corsi di inglese all’estero, che mostra come gli italiani si classifichino ai primi posti nei livelli intermediate e upper intermediate, superando i principali Paesi europei.
Onestamente nel mio piccolo me l’aspettavo questo risultato. Per anni ci hanno inculcato nella testa che noi italiani l’inglese lo mastichiamo male e poco. Noi stessi da bravi critici di che siamo (non per questo secondo un sondaggio siamo uno dei popoli europei piú pessimisti…questo dovrebbe far riflettere perché non é che in tutta EU se la passano ovunque bene!) ci spariamo addosso. Io ho viaggiato abbastanza in Europa per dirvi che … non stiamo messi poi cosí male!
Ad esempio in Francia se gli parli inglese ti ripondono in francese. In Spagna, lo parlocchiano perché gli inglesi a tornate li invadono. In Grecia, ok nelle localitá turistiche … il resto é vuoto! In Germania ní-ní, vuoi forse che sono forti del fatto di essere potenza trainante dell’EU, e cosí via.
In Italia non é cosí grave come lo si pensa, soprattutto visto che siccome non c’é tutto questo gran lavoro, devi per forza di cose studiare l’inglese per un probabile espatrio.
Insomma volenti o nolenti, cresce l’interesse degli italiani verso l’inglese.
La ricerca, che ha valutato il livello di inglese tra i seguenti Paesi: Italia, Germania, Spagna, Russia e Francia, è basata sui test d’inglese sostenuti dagli studenti prima di iniziare il corso all’estero e ha valutato un campione di oltre 6000 studenti.
Lo studio rivela come il 36.4% degli italiani superi il test con livello “Intermediate”, posizionandosi al primo posto rispetto ad una media europea del 31.4%.
Nel livello “Upper Intermediate” l’Italia raggiunge un 28.6%, più alto rispetto al 25.4% europeo, ed è seconda soltanto alla Germania.
Ancora tanta la strada da fare nei livelli più alti di padronanza della lingua: Advanced e Proficiency, dove gli italiani si confermano fanalino di coda nella classifica, posizionandosi ultimi e penultimi.
Dalla ricerca Kaplan emerge un altro dato interessante: sempre più italiani, investono in un corso all’estero. Dal 2010 al 2014, infatti , è aumentato del 30% rispetto ai principali mercati europei, il numero di italiani che ha scelto di partire per una destinazione anglofona, in particolare l’Inghilterra.
Trend che rispecchia i dati del IX Rapporto Italiani nel Mondo 2014 della Fondazione Migrantes che indica come il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti al’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) all’inizio del 2014, sia il primo Paese per immigrazione, con una crescita del 71,5% rispetto all’anno precedente.
Sull’onda di questo trend Kaplan offre un’opportunità a tutti coloro che intendono migliorare la lingua all’estero mettendo in palio due settimane di soggiorno studio a Londra . Il concorso Vinci Londra con Kaplan, parte il 04/11/14 ed è in collaborazione con Free FuTool, Start up italiana di successo.
Il premio sarà assegnato a chi saprà raccontare in maniera più originale e creativa, come l’inglese possa giocare un ruolo chiave per superare i propri confini in quattro aree tematiche a scelta: idee/innovazione, business/impresa, scuola/università, avventura/viaggio. Per partecipare basta inviare un piccolo testo in italiano di minimo 300 parole collegandosi al sito www.vincilondraconkaplan.it e scegliere una della quattro aree tematiche.
Kaplan International English da oltre 70 anni propone corsi di inglese all’estero, soggiorni studio e corsi di preparazione accademica. I corsi di inglese sono offerti in oltre 45 scuole in oltre 20 paesi del mondo e, grazie all’esperienza maturata negli anni, Kaplan è ormai sinonimo di qualità accademica e innovazione nell’insegnamento.
Che vinca il migliore? No, che vinca il piú o la piú creativa/o!