Se c’è una cosa che odio con tutto me stesso sono le persone che devono per forza far credere che i loro difetti siano divertenti. Il peggio viene quando è un popolo intero ad osannarsi per i suoi difetti. E a divertirsi nel farlo.
Peggio che mai quando è la cultura cinematografica di un paese ad offrire il palcoscenico adatto a decerebrati vari di mettersi in contatto con i loro simili per ridere insieme dei propri difetti: gli italiani sono idioti, ma alcuni sono più idioti degli altri.
C’è stato un momento in cui abbiamo deciso di guardarci allo specchio e, nel vedere lo scempio che avevamo fatto e che siamo, decidere di riderci sopra non con un senso di leggerezza pensando già a come sistemare le cose ma tronfi di quello che avevamo realizzato e orgogliosi di farlo vedere al mondo intero spacciandolo per oggetto divertente. Un pò come se Dorian Gray avesse deciso di portarsi il suo quadro sempre dietro per farlo vedere a chichessia pensando che questo sia divertente.
Posso concepire il non prendersi sul serio, la giovialità con cui l’italiano medio affronta la vita ed il senso di ottimismo che pervade una persona anche quando è palese che sta immerso nella melma fino al collo; non posso però concepire come tutto questo possa essere divertente, come si possa ridere sui mali endemici di un popolo e di una nazione e del come questa gente non riesce a correggerli, a correggersi. É diventato più facile ridere di se stessi che pensare di potercela fare? Siamo davvero convinti di essere così alla frutta ormai da non poter fare altro che ridere di noi stessi?
Mi fa rabbia vedere per strada dei cretini che ridono ripetendo le battute di De Sica (alcune tra l’altro sono di un volgare che non ti dico), di sentire frasi del tipo “Dai Cazzo” ripetute da bambini di dieci anni convinti che il valore di quelle paroline sia equivalente a quello di “Apriti Sesamo”; mi sconvolge vedere quante persone intelligenti perdono ore della loro preziosa vita ad andare a vedere i film di De Sica, dei Soliti Idioti, di Jonny Groove, di Checco Zalone, etc..etc..