Italy love it or leave it - I Parte

L'Italia è un Paese ricco di sfaccettature e contraddizioni, spesso anche per noi italiani è difficile amarla, capirla, sopravvivere o spiegarsi situazioni, modi di fare prettamente italiani, e spesso è difficile accettare i nostri stessi atavici difetti, o giustificarli dinanzi al mondo.
Forse la crisi mondiale, economica e sociale, sta anche accentuando quest'aspetto, abbiamo perso gran parte del nostro appeal, non siamo più simbolo nel mondo per tanti prodotti che in Italia sono stati inventati o valorizzati e che nel mondo soltanto noi sapevamo fare in maniera eccellente, non siamo più il paese simbolo del maschio latino che le donne di tutto il mondo cercavano, siamo un Paese che sta lasciando morire lentamente quell'immenso patrimonio di bellezze artistiche e naturali di cui dispone, sta dimenticando quell'enorme patrimonio storico che per decenni indirizzava verso il nostro Paese milioni di turisti e/o studiosi.
E poi la politica.. di noi hanno riso davvero ad ogni latitudine, ma forse è opportuno non approfondire questo aspetto perché discutere di calcio o di politica in Italia è sempre un rischio, gli italiani su questi due argomenti perdono lucidità...
E' in questo scenario che anche il prototipo dell'italiano medio - un po' furbetto, un po' ridicolo e provinciale - sta prendendo rapidamente piede, è diventato il modello.
Mi rendo conto che la premessa non è esaltante, ma non sono mie opinioni - o almeno solo mie - bensì di una gran parte di coloro che visitano il nostro Paese, ma anche di coloro che dal nostro Paese sono andati via perché incompatibili con quel modello o solo per cercare fortuna o un semplice lavoro e/o un futuro migliore di quello che in Italia, a partire dalla mia generazione in avanti, sembra aspettarci tristemente al varco.
(to be continued...)
nanni