Sandro Botticelli, Dante Alighieri
Siamo abituati fin dai tempi della scuola ad avvicinarci a qualsiasi autore a partire dalla sua biografia. Se fine a se stesso, l'apprendimento di questi dati è noioso e di dubbia utilità, ma è chiaro che di alcuni personaggi non si potrebbe comprendere l'opera senza essere consapevoli delle vicende personali che ad essa fanno da sfondo o movente. Per Dante Alighieri, il connubio vita-arte è saldo al punto che tutta la sua produzione è frutto della formazione, dell'attività politica e della vita privata del letterato fiorentino: come potremmo comprendere la Commedia senza ricordare le vicissitudini dell'esilio e dell'amore per Beatrice?La prima tappa del nostro itinerario dantesco è dunque dedicata all'individuazione di quegli eventi e di quei tratti biografici che aiutano a comprendere l'opera di Dante: niente inutili particolari, ma solo quello che ha un rapporto significativo con la letteratura dantesca. A partire da questi dati costruiremo i successivi appuntamenti col poeta.
Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 e dedica la giovinezza a studi letterari, filosofici e teologici che lo portano a padroneggiare ampiamente non solo la cultura medievale e religiosa, ma anche quella classica, soprattutto latina: il suo grande modello poetico è Virgilio. Nel 1283 incontra per la seconda volta Beatrice (la tradizione vuole che siano passati nove anni dal primo incontro) e nello tesso anno ha inizio l'attività poetica di Dante, che abbraccia la poetica stilnovista; egli è tuttavia promesso a Gemma Donati, che gli darà tre o quattro figli.Dopo la morte di Beatrice, Dante si dedica con impegno alla politica (ma già negli anni '80 ha militato nell'esercito cittadino), ricoprendo diverse cariche nell'ambito del Comune e aderendo alla fazione dei Guelfi bianchi, che rappresentano il mondo mercantile e finanziario e, in opposizione ai neri, rifiutano le ingerenze del papa e degli Angioini nella vita politica fiorentina. Da priore di parte bianca, Dante firma provvedimenti di esilio contro gli oppositori, fra i quali si trova anche l'amico e poeta Guido Cavalcanti, salvo essere colpito dalla stessa condanna con la riscossa dei neri. Nel 1302 Dante prende la via dell'esilio, iniziando un ventennio di peregrinazioni nell'Italia centro-settentrionale, in particolare a Verona, dove gode dell'ospitalità degli Scaligeri, e a Ravenna, città in cui muore nel 1321, dopo aver rifiutato di rientrare a Firenze dietro pagamento di un'ammenda.
L. Signorelli, Dante (1499-1504)
Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto
Una scrittura e un'esistenza densissime e di primaria importanza per la nostra storia culturale: Dante Alighieri è una figura che ci rappresenta nel mondo e che ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione dell'identità italiana quand'essa ancora non esisteva. Ecco perché, a settecentocinquant'anni di distanza, è ancora importante ricordarlo.
C.M.