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Ius sanguinis? Una questione di…punti di vista

Creato il 12 maggio 2013 da Catreporter79

Il cosmonauta cecoslovacco Vladimir Remek fu il primo non sovietico e non americano ad entrare in orbita, dal 2 al 10 marzo del 1978, a bordo della Soyuz-28. Secondo alcuni, la scelta di un cecoslovacco fu dettata da motivi di “calcolo”; dopo l’invasione di Praga da parte delle truppe del Patto di Varsavia, Mosca cercava un gesto distensivo nei confronti del suo satellite. Indipendentemen­te da questo, Remek era molto fiero della sua appartenenza al sistema socialista, così come era fiero del suo Paese, in quella commistione tra marxismo e fanatismo patriottico tipica delle realtà d’oltrecortina.­ Vedere il mondo dall’”alto” e così piccolo, però, gli fece cambiare totalmente prospettiva, spogliandolo di qualsiasi orientamento di tipo nazionalistico.­ “Posso dire che quest’esperienz­a ha cambiato radicalmente la mia vita. A 30 anni mi sono reso conto che il pianeta Terra ha una dimensione finita. Ci vuole appena un’ora e mezza per girargli attorno, a quella quota. Questo ha influito sul mio modo di vedere le cose. Ha reso più profonda la mia fede nel lavoro per la pace in questo pianeta. E naturalmente mi ha aiutato a vedere le cose con maggiore distacco, e perciò a mantenere una visione più ampia”. Queste le parole di Vladimir Remek, durante un’ intervista



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