L’odore del mio sangue
Muta acuità
padrona impudente
d’ogni risposta senza domanda.
Quatto lemma
verdeggia il mio soffio.
Delle albe
porgi a me il giorno
del vespro
la penombra.
Un’arnia
su cui conservare i miei asili di bianco e di nero.
Santuario di garbata mente
desti l’odore del mio sangue.
(©2013 Ivana Orlando _Inedita)
RADICE
Lentamente
ritorno terra
dal seme primizio
che mi fu piantato
rimane la radice
-aculeo-.
Membra affilate
fendono carne
e
in fiotti
mi
raccolgo.
(Ivana Orlando ___ Inedita)
AMAZZONE
Scalfita
d’atavica iniquità
irrompe l’arco.
L’eunuco stereotipo
d’avi s’illude.
Predatore
di sé medesimo
sublima ridondanza.
Bianca d’altare
in ostensorio
t’agghindi.
Generatrice d’uomo
in silente sapienza
allatti umanità.
Al divenire d’argenti
culli l’uomo.
D’intuita indole
la meta è tratta.
(da – Emozioni Incustodite- di Giulio Perrone Editore, 2013)
INCORPOREO
Ansimo vuoti
interrogando esistenza.
Sfibro indole
sventro anima
disfo quiete.
Sgretolo materia
incarno incorporeo.
Ripudio raggio
secerno ombre.
Sgancio dimensione
..
ricompongo clessidra
al tintinnare del dì.
(da – ATTIMI DI PLASTICA- di Libri di-versi in diversi libri, 2013)
NEVE
Ignaro verde
ridondante
in lindi cristalli
inermi,
trasudano nostalgia
saudade..
Fiotto [fiume]
custode d’infanzia
diviene stagno
alla mia resa.
Fronzoli di vita
grondano in sponda.
Seduci iridi
dissanguando unioni.
Subdola
m’incanti
tra cime innevate
in nuvole di latte.
Inabissi neve
al sole risorgi.
Raggio labile
palpeggi pelle
senza inciderla.
Sbottono confine
in terra ardente.
Tozzi di cuore
scheggiano in dardi
infilzando battiti.
Sanguino neve …
(da – Emozioni Incustodite- di Giulio Perrone Editore, 2013)
(Dedicata alle due mie terre…
Torino Palermo
Ognuna, a modo suo, mi ha reso un po’ più grande.)
CRISALIDE
Sbircio oltre l’iride
i silenzi.
Afoni
tracimano in suoni
bramando parola.
Indugio labiale
al mio riverbero.
Pudico
taccia labbra.
Custode di essenza
arresta metamorfosi
ghermisce pupa
lasciandomi
Crisalide
(da – Emozioni Incustodite- di Giulio Perrone Editore, 2013)
IVANA ORLANDO
Nata agli albori degli anni 70 nella Torino operaia, si trasferisce ancora bambina in Sicilia, nella Città delle Ville, Bagheria, terra ferace di talenti come Renato Guttuso, Giuseppe Tornatore e la scrittrice e poetessa Dacia Maraini, polla d’estro.
Crescendo al sole del Mediterraneo, Ivana assimila dentro di sé la concretezza e la passione tipiche delle sue terre. Il suo animo turbolento la porta presto ad intraprendere la via dell’arte, cercando sempre nuovi linguaggi attraverso cui lasciar scorrere il fiume di emozioni in piena che le nasce dentro.
Si confronta quindi con le opere dei grandi Maestri del Rinascimento, dai quali apprende il gusto per l’equilibrio e l’armonia, passando poi alla parola scritta, ispirata da Maestri come Neruda e Leopardi, al grande poeta e scrittore statunitense Charles Bukowski e dal suo meraviglioso “disordine” mentale, custodisce il suo anticonformismo verso la vita, l’audacia delle sue idee e la libertà insita nella parola, per poi approdare alla poesia contemporanea di una grande poetessa italiana, Alda Merini.
Da questi contrasti letterari nasce il suo stile. Piccole e grandi emozioni comuni a tutti, raccontate dall’autrice secondo canoni solistici tesi a ricercare i contrasti, in una sequenza di scatti fotografici non legati filmicamente fra di loro ma accomunati soltanto dal filo rosso della malinconia.
(Dalla quarta di copertina del volume “Attimi di plastica” – “Libri di-versi in diversi libri” / Libreria Editrice Urso, Avola, 2013)