L’altro giorno Youtube mi ha piazzato in prima pagina il nuovo singolo di Avril Lavigne: Hello Kitty
“Stranamente” il video sfiora il ridicolo (in senso negativo) e a giudicare dai commenti non troppo positivi pare che più di qualcuno lo abbia trovato un pelo razzista o comunque stereotipato.
Chi invece riesce nell’intento di fare video ridicoli (in senso positivo stavolta), nonsense e kawaii (da noi il mercato gira attorno al fattore f, in jappolandia attorno al fattore k. Culture diverse…) è Kyary Pamyu Pamyu, considerata da molti come l’attuale principessa del J-Pop, icona di moda e la cosa più vicina ad una fusione tra Katy Perry e Lady Gaga con passaporto firmato dall’imperatore Akihito.
Nasce come fashion blogger, evolve in modella per riviste di moda giovanile giapponese (roba “esotica”, Haraujuku-style) e poi come al solito viene notata dai grandi capoccia che le dicono “Deh, che ti garberebbe fare una video musicale in cui vomiti occhi e anatre, ti si scioglie la faccia in assenza di garivtà e come ballerine ti diamo le infermiere di Silent Hill in versione Mammy Two Shoes di Tom e Jerry?” Lei risponde di sì senza pensarci due volte, mettendo come unica clausola la presenza di un balletto idiota per il ritornello e nasce così il suo primo grande successo a livello mondiale: “PonPonPon”.
Ovviamente avete colto tutti come il regista abbia voluto rappresentare il disordine della stanza di una ragazzina con una punta di stile anni 60/70…
Da quel momento a parte qualche canzone di minor successo ha un boom pazzesco, soprattutto grazie all’assurdità dei suoi video, alla particolarità delle sue mise e alle celebrità occidentali che tramite i social network dimostrano di apprezzarla, prima fra tutte Katy Perry (Carl, ti abbiamo trovato un nuovo idolo!). Le hanno pure dedicato una specie di reality in cui si prendeva cura di alcuni porcellini domestici, si fa tv di qualità pure in terra nipponica a quanto pare!
Con la penultima canzone, “Yumeno Hajima Ring Ring”, c’era stato un piccolo fenomeno di panico globale tra i suoi fan che non parlano la lingua del paese del sol levante: nel video si vede lei che accompagnata da un orso polare cresce, rende omaggio in ordine cronologico alle sue canzoni di maggior successo e alla fine saluta tutti e se ne va. Segnali che sono stati colti come un suo addio prematuro alla carriera canora e che hanno scatenato harakiri di massa e inondazioni di lacrime al di fuori dell’arcipelago giapponese. Poi fortunatamente qualcuno con un minimo di buon cuore ha assicurato che erano solo voci ed è tornato tutto alla normalità.
Il suo ultimo video, “Family Party”, è come al solito qualcosa di magnificamente incomprensibile: lei partecipa a quello che pare essere un gioco televisivo contro un robot, non si capisce quando faccia punto, non si capisce cosa facciano, ma alla fine vince lo sport e sono tutti contenti che ballano sotto una piogia di coriandoli. Se avete voglia di provare a sciogliere questo enigma e scrivere nei commenti le vostre deduzioni ve ne sarà grato.
Tra le altre cose, per dare un’overdose di fattore k agli assatanati di carineria presenti ai suoi live, i grandi capoccia hanno pensato bene di darle come ballerini di supporto delle bambine/preadolescenti, vestite con tutù o comunque con abiti che seguano il suo stile. Anche loro hanno avuto una buona dose di successo: la NHK, la “RAI giapponese”, li ha ingaggiati per ballare Vegeta-rhythm, una canzone presentata all’interno di un programma per bambini per invogliarli a mangiare più verdure.
Di per sè non ci sarebbe niente di male anzi, l’idea sarebbe pure molto buona, se non fosse che almeno una di loro in realtà è un unO, per la precisione quello in viola.
Passando ad un altro genere vorrei poi presentarvi i BEAT CRUSADERS
Dal punto di vista musicale non presentano particolari peculiarità, fanno J-rock ma molte loro canzoni sono in inglese e alcune anche abbastanza orecchiabili anche per i non appassionati di melodie provenienti dal lontano oriente. La cosa che li distingue è che proprio come i Daft Punk non amano mostrarsi a viso aperto nei loro live, perciò loro hanno deciso di mascherarsi con delle fotocopie pixellate delle loro facce.
La loro canzone più celebre è di sicuro “Hit in the USA”, usata come sigla d’apertura per l’anime Beck, però quella che vi mostrerò qua sotto è una chicca. Mi ricordavo anni fa di aver beccato questo video di un loro live su Youtube ma poi pare che sia stato tolto per i copyright. Ebbene, qualche tempo fa dopo ricerche più approfondite l’ho ritrovato, il live di “Tonight, Tonight, Tonight” dove suonano con dei preservativi giganti riempiti di elio al posto delle solite maschere. Mi ricaccomando, guardatelo tutto fino alla fine
Se questo articolo vi ha fatto sbocciare una nuova passione per la J-Music qui trovate le due puntate precedenti