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Jacopo Ligozzi, pittore universalissimo

Creato il 17 luglio 2014 da Artesplorando @artesplorando

Jacopo Ligozzi, pittore universalissimo

Jacopo Ligozzi, tavole naturalistiche-i pesci

Oltre un centinaio di opere in mostra con prestigiosi prestiti internazionali dal Metropolitan Museum di New York, dal British Museum di Londra, dall'Albertina di Vienna oltre che dal Musée du Louvre, visibili fino al 28 settembre 2014 alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.La mostra fiorentina colma la lacuna su di un pittore di cui, fino ad ora, si era avuto solo saggio parziale, Jacopo Ligozzi.Nato a Verona nel 1549 circa e discendente da una famiglia di ricamatori d'origine milanese, figlio del pittore Giovanni Ermanno, Ligozzi svolse una iniziale attività a Trento, Verona e Venezia, spostandosi poi a Firenze dove nel 1575 è documentata la sua presenza presso la corte granducale di Francesco I e dove rimase stabilmente fino alla morte, nel 1627, impiantandovi una solida bottega. La lunga e complessa vicenda artistica di questo pittore è stata indagata dagli importanti studi di Mina Bacci (1963) e più recentemente dagli interventi dedicati a settori specifici della sua attività da Alessandro Cecchi (1997), da Lucia Tongiorgi Tomasi (1993) e da Lucilla Conigliello (1990) che ha curato anche una mostra dedicata alla sua produzione aretina (1992) e una rassegna incentrata sui disegni conservati nella collezione del Departement des Arts Graphiques du Louvre (2005).Il rutilante talento dell'artista, che davvero si espande negli ambiti più diversi, ha saggiamente consigliato un ordinamento di genere tematico delle opere in esposizione. Così se chi ancora non li conoscesse sgranerà inevitabilmente gli occhi di fronte alle sue illustrazioni naturalistiche, la sorpresa per la varietà e il livello della sua espressione non risparmierà nemmeno chi già sapeva di che pasta era fatto. Una bella sorpresa come ormai raramente rassegne che espongono da una sede all'altra più o meno le stesse opere (quelle che si suppone attirino più visitatori, che forse prima o poi si stancheranno di inseguire su e giù per lo Stivale gli stessi, se pur bellissimi, manufatti) permette di ammirare il suo talento di decoratore, di ritrattista, di inventore di artifici e di allegorie. Oltre che la sua intensa produzione quale pittore devozionale. Per tacere di quella incredibile serie di arredi in mosaico di pietre dure di cui fornì i modelli, valgono da soli la visita.Insomma, imperdibile. Per tutte le info: http://www.unannoadarte.it/ligozzi/index.html

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