Jacopone da Todi, “Frate Ranaldo do’ si andato?”
Creato il 17 marzo 2016 da Marvigar4
Jacopone da Todi, Laude, 88
Frate Ranaido, do’ si andato?
De quolibet sì ài desputato.
Or llo me di’, frate Ranaldo,
ché del tuo scotto non so’ saldo,
se èi en gloria o en caldo
non lo m’à Deo revellato.
Honne bona coscïenza
ch’el morir te fo en pazienza;
confessasti to fallenza,
assoluto dal prelato.
Or ecco ià’ la quistione,
se avesti contrizione
(quella che n’è vera onzione,
che destigne lo peccato).
Or è’ ionto a la scola,
ove la Veretate sola
iùdeca onne parola
e demustra onne pensato.
Or è’ ionto a Collestatte;
loco se mustra li to fatti,
tratte ne so’ fore le carte
del mal e del ben c’ài oprato.
Ché non ce iova far sofismi
a quilli forti siloismi
né per curso né per rismi,
che io vero non sia appalato.
Conventato si en Parisi
a mmolto onore e grande spese;
or se’ ionto a quelle prese
che stai en terra attumulato.
Aio pagura che ll’onore
non te traiesse de core
a ttenerte lo menore
fratecello desprezzato.
Dùbetome de la recolta,
che del déveto non sia sciolta,
se non pagasti ben la colta
ch’el Signor t’à commanda.
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