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Jagwar Ma come se non ci fosse un domani

Da Frankezze

Jagwar Ma come se non ci fosse un domani

È sempre la solita storia.
Lasciar perdere tutto.
Dire basta a questo casino di economia.
Mandare a ‘fanculo la politica, la famiglia, gli amici, la prospettiva di una casa.
Un lavoro medio. Un lavoro di merda. Un lavoro e basta.
Che se ne vada tutto in malora.
Senza coinvolgimenti ulteriori, che già c’abbiamo lo stress, l’emicrania, la sindrome da colon irritato, il fegato ingrossato, il panico e la sciatalgia.
Ci mancherebbe pensare anche allo sfacelo in agguato.
Lasciar andare.
Far scivolare.
Liberarsi.
Rinunciare.
Ma anche ingollare.
Scopare.
Urlare.
Ballare.
Farneticare.
Che alla fin dei conti non cambia un cazzo.
Giocare. O stare a guardare. Il risultato è lo stesso.
Poi c’è chi fa i figli. Ed è contento.
Che tanto di piangersi addosso e lamentarsi ce n’è abbastanza attorno.
Quindi c’è chi se ne va in Australia.
E chi l’Australia se la sogna con questi due ragazzetti qua.
Allora lasciatevi tutto alle spalle.
La bile, l’insonnia, lo stress.
E muovete il culo con i Jagwar Ma.

L'articolo Jagwar Ma come se non ci fosse un domani è ovviamente opera di Frankezze.


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