Pubblicato sull’onda di Il sangue è randagio, Caccia alle donne è una
romantica (nel senso behethoveniano e tormentato del termine) autobiografia, che parte dal trauma legato all’omicidio della madre Geneva (legalmente e psicologicamente irrisolto), per ripercorrere le tappe cruciali dell’evoluzione dell’”uomo Ellroy” attraverso la dissezione dei tumultuosi rapporti con il gentil sesso.
Eliminate le reticenze e gli elementi fittizi di Destination:Morgue, I miei luoghi oscuri e
Clandestino, Ellroy si concentra sull’aspetto psicologico della questione, correlando Causa ed effetti in maniera deterministica ma credibile e trasformando in compiuta parabola la cronistoria delle sue numerose liason.
L’esito è un oggetto letterario sempre in equilibrio tra il bildungsroman bukowskiano -un Panino al prosciutto riscritto con la consueta prosa iperbolica e l’usuale discorso indiretto libero alla Selby Jr.- e la pura autobiografia sentimentale.
Operazione non inedita ma letterariamente riuscita, a patto di voler trascurare qualche parentesi inaspettatamente melensa.
Caccia alle donne, di James Ellroy, è proposto ai lettori italiani da Bompiani, nell’ottima traduzione di Carlo Prosperi.